Il creatore di profumi Luca Maffei racconta in sei punti le sue ultime creazioni e la fine dei profumi di “genere”

ll giglio bianco e il fiore di loto sono i protagonisti delle due nuove fragranze di Laboratorio in Fiore, la nuova collezione dell’italiano Laboratorio Olfattivo. E italianissimo è anche il naso che le ha create, Luca Maffei, che abbiamo incontrato alla presentazione dei due profumi, già disponibili per l’estate.

Nun e Mylo sono le due nuove fragranze di Laboratorio Olfattivo. Può raccontarcele?
Sono i primi due profumi della collezione Laboratorio in Fiore, nata dall’idea di celebrare i fiori in tutta la loro bellezza e magnificenza. Siamo partiti da due bianchi: il giglio bianco, puro ed elegante, e il fiore di loto, simbolo di rinascita. Ho voluto ricreare l’idea dei fiori tra le mani appena colti, con la problematica in più che per farlo ho dovuto mixare essenze di sintesi, visto che in natura da questi non si possono estrarre né oli essenziali né assolute.

Lei è un ‘naso’ pluripremiato, qual è la forza dei suoi profumi?
Sono uno spirito libero. Quando si crea una fragranza si cerca di tradurre un’immagine, un ricordo o una sensazione in un profumo mettendo però anche una parte di sé e della propria sensibilità. Forse è questo che si percepisce nelle mie creazioni, che piace.

Siamo ormai in estate: è tempo di cambiare profumo?
Il profumo lo si dovrebbe cambiare in base al proprio umore, alle stagioni, anche se c’è gente che resta fedele sempre allo stesso per tutta la vita: è una questione personale, non ci sono regole. È però vero che oggi sul mercato sono presenti molte versioni della stessa fragranza, le eaux fraîches, delicate e leggere, gli estratti più intensi e avvolgenti e le acque profumate, prive di alcol e per questo adatte alla stagione più calda.

E aldilà delle note iodate o agrumate, quali alternative ci sono per le fragranze estive?
Sicuramente le note frizzanti e rinfrescanti ma anche quelle colorate e tropicali come il mango, la papaya o il jackfruit. Oppure quelle solari come il cocco o il tiarè o le più giocose come il mojito.

Tra note floreali e gourmand, sembra che ora gli uomini possano indossare tutto: è vero?
Sì, grazie alla profumeria di nicchia ormai si è perso il concetto di “gender” e quindi gli uomini indossano quello che gli piace di più e che li fa sentire a loro agio. C’è un livello più alto di scoperta e di sperimentazione che porta quindi a osare fiori narcotici come la tuberosa o il narciso oppure le già nominate note gourmand come cacao e fava tonka.

Quattro note per quattro differenti occasioni:
Per il lavoro consiglio gli agrumi di una colonia, ambra e note orientali invece sono adatte a una serata elegante mentre quelle speziate e legnose vanno bene per il weekend. Di notte, infine, sono adatte le fragranze fiorite-orientali: sexy, decise, accattivanti.