Il profumo da uomo: storia e tendenze
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Il profumo da uomo: storia e tendenze

di Bullfrog

Bullfrog affronta il tema dei profumi, a misura di uomo, con dieci domande e risposte

Capelli, barba, baffi. Baffi, barba, capelli. In un ambiente anni ’30 in stile old America, i professionisti del grooming maschile di Bullfrog Modern Electric Barber si prendono cura dei loro clienti con alta professionalità, stile, tecnica. E sorriso. Per Icon, raccontano ogni settimana una tecnica, un taglio, un consiglio realizzato su un cliente con le immagini del lavoro svolto.
Ora si occupano di tutto l’universo maschile, profumi inclusi.

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Il profumo è una miscela di oli essenziali disciolti in un supporto liquido alcolico. Il termine “profumo” deriva dal latino per fumum letteralmente “attraverso il fumo” in riferimento ai rituali messi in pratica nei templi della Roma antica. L’arte della profumeria moderna, approdata in Francia grazie a Caterina de’ Medici e al suo profumiere fiorentino, nasce nel Settecento grazie all’invenzione dell’acqua di Colonia. Durante gli anni venti del Novecento, per merito degli stilisti francesi, il profumo diventa un accessorio del mondo della moda come lo conosciamo noi.

DOMANDE E RISPOSTE

1. È vero che la stessa fragranza indossata da due persone differenti può risultare diversa?
VERO. Sono svariati i fattori che influenzano l’evoluzione e la percezione di una fragranza: la composizione chimica della pelle, l’alimentazione, il livello di stress e la temperatura corporea, l’assunzione di farmaci e la composizione degli indumenti. La combinazione di tutti questi fattori influisce chimicamente sulle molecole determinando una differente percezione olfattiva.

2. È consigliato vaporizzare una fragranza sui vestiti?
FALSO. Una fragranza si scalda e sviluppa grazie al calore della pelle, applicata su un capo d’abbigliamento si asciuga ed evapora semplicemente. Inoltre, le fragranze contengono oli che possono macchiare alcuni tipi di tessuti.

3. Tutti i profumi hanno la stessa durata?
FALSO. Ogni profumo è caratterizzato dalla sua specifica intensità e persistenza. L’intensità di una fragranza si riferisce alla potenza con la quale si percepisce il suo profumo ed è una sensazione immediata. La persistenza invece indica la capacità di un profumo di perdurare nel corso del tempo.

4. È consigliato indossare una fragranza prima dell’esposizione al sole?
FALSO. Le fragranze tendono a reagire con i raggi ultravioletti, possono irritare la pelle e potrebbero causare la comparsa di macchie cutanee.

5. È vero che con il tempo non si riesce più a sentire la propria fragranza?
VERO. L’uso prolungato della stessa fragranza tende a sviluppare un’assuefazione olfattiva. Le cellule olfattive situate nel naso “memorizzano” il profumo e trasmettono al cervello una percezione della fragranza più debole.

6. Esistono dei punti del corpo più indicati per l’applicazione di una fragranza?
VERO. Una fragranza dovrebbe essere applicata su punti “pulsanti”, ovvero aree dove le vene sono più vicine alla pelle. In questi punti, quali polsi, caviglie, retro del ginocchio, e retro delle orecchie, viene rilasciato più calore facendo evaporare la fragranza che si emana nell’aria. L’erogazione della fragranza deve avvenire a una distanza ragionevole, evitando la formazione di un residuo liquido sulla pelle e senza strofinare per evitare di modificare la fragranza.

7. Sentiamo tutti le fragranze nello stesso modo?
DIPENDE. Il funzionamento del senso dell’olfatto è uguale per tutti, le molecole odorose vengono catturate dalle cellule olfattive, presenti nelle cavità nasali, e successivamente inviate al cervello dove vengono elaborate. È il processo di elaborazione che varia da individuo a individuo. La memoria olfattiva è differente per ogni persona, vecchi ricordi possono creare associazioni emotive e determinare la diversa reazione di fronte allo stesso profumo.

8. Esistono dei metodi preferibili per conservare una fragranza?
VERO. Per mantenere la qualità di una fragranza ed evitare che il suo equilibrio venga compromesso è consigliato conservarla in luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce solare e da fonti di calore. L’ideale sarebbe quello di evitare di esporla vicino ad una finestra, la luce solare infatti modifica la composizione della fragranza alterandone il profumo e in alcuni casi il colore. Un buon compromesso può essere quello di esporre la fragranza conservandola nel suo astuccio originale.

9. È vero che le materie prime naturali sono migliori di quelle sintetiche?
FALSO. Le materie prime naturali provengono da diverse parti di specie botaniche mentre quelle sintetiche sono materie prime create in laboratorio per arricchire le disponibilità dei profumieri. Le materie prime sintetiche vengono sviluppate per riprodurre profumi naturali che non è possibile ricavare dalle piante o per creare nuovi profumi non presenti in natura. Le materie prime sintetiche sono preziose tanto quanto quelle naturali, a volte anche di più. La profumeria moderna è basata sulla complementarità di materie prime naturali e sintetiche.

10. Una volta applicata una fragranza può cambiare?
VERO. Con ciclo di vita si intende tutto il processo di evoluzione di una fragranza, dal momento in cui tocca la pelle fino alla sua ultima traccia. Il ciclo di vita di una fragranza si sviluppa in tre differenti momenti: testa, cuore e fondo. La testa rappresenta le sensazioni suscitate non appena viene applicata la fragranza. Il cuore, la parte centrale dell’evoluzione, crea la “scia” e il carattere della fragranza. Infine il fondo, le sensazioni che rimangono una volta che si è attenuata la fragranza, crea la memoria olfattiva che abbiamo del profumo.