Julian Bedel, fondatore del marchio Fueguia.1833 Patagonia, spiega come evitare errori e selezionare le note giuste

Oltre 60 profumi progettati, un negozio-atelier a Buenos Aires: Julian Bedel (le cui fragranze sono distribuite in Italia da Campomarzio70) costruisce nei dettagli l’esperienza emozionante e unica di scegliere un profumo. E ci indica tre step da seguire per destreggiarsi tra ampolle, note e luoghi comuni.

– Primo step: entrare in un punto vendita specializzato. È già una scelta di campo: niente acquisto di massa, niente grandi mall. Quindi, all’ingresso non si debbono avere pregiudizi, ci si deve far guidare tra note e composizioni inaspettate. Perché la vaniglia di qualità, ad esempio, non ha nulla a che fare con la vanillina cui siamo assuefatti, anche nella cucina. Non è stucchevolmente dolce, è invece pungente e decisa. Pronti, quindi, anche a qualche delusione.

– Secondo step: se non si ha per niente idea di che tipo di fragranza si desideri (note fiorite, legnose o cipriate) il primo passaggio è annusare dai grandi palloni in vetro quale “famiglia olfattiva” sia più nelle proprie corde. Così, non si rischia di sentire troppi odori diversi e cadere nel black out olfattivo che aspetta tutti dopo aver annusato oltre sette essenze. Questo è anche un modo ludico per abbassare le difese, per approcciare ogni materia e scoprire quale piace di più. In alternativa, si può chiedere un effetto desiderato: se ad esempio, si vuole puntare sulla sensualità o sulla seduzione il campo si restringe; se invece si ha bisogno di una struttura olfattiva decisa, come per un business man, la scelta si amplia.

– Terzo step: scelto un ramo di fragranze si passa a selezionare gli elementi complementari, le sfaccettature che definiscono un singolo profumo. La pelle non sbaglia mai. Bisogna provare in prima persona due o tre profumi, per poi decidere senza esitazioni.

La durata del processo? Almeno un’ora per essere soddisfatti. La fretta non è parte di questo mondo.