La materia prima per i profumi da uomo che si reinterpreta in 15 fragranze nuove

Frutto o legno, quali dei due preferite? Quando si parla di cedro, in profumeria, bisogna fare questa distinzione, che non è scontata.

Perché? Facile dire cedro, più difficile è stabilire se si tratta del frutto o del legno e quali dei due preferiamo. Entrambi molto usati, la scelta tra i due è del tutto personale: il primo è l’agrume, definito “mela d’oro” dagli antichi, un grosso limone dal profumo frizzante e leggermente asprino, dà una sferzata di energia che richiama il Mediterraneo e la brezza marina ed è presente spesso nelle note di testa. È quindi ideale se si cerca un profumo leggero, estivo o comunque con note di testa energizzanti.
Il secondo invece ha una profumazione molto più corposa, più “rotonda” e avvolgente, più robusta tant’è che è una delle note di fondo più usate tra i legni, una categoria molto amata dai nasi. E poi, ha un impatto sulla memoria molto particolare, in quanto il suo profumo rimanda alla scuola, all’odore delle matite appena temperate e ai banchi. Una profumazione estremamente evocativa che si ottiene soprattutto da una tipologia particolare di cedro, quello della Virginia, grazie alla sua distillazione in corrente di vapore.
Benchè questa qualità sia la più diffusa nella profumeria, ne esistono molte altre: il cedro Blu, o cedro dell’Atlante, proveniente dal Marocco, quello del Texas, quello calabrese di cui si usa soprattutto il frutto. Il legno di cedro è quindi più adatto per una persona che cerca fragranze avvolgenti, adatte comunque all’estate ma più calde.

Per chi, per quando. Per tutti. Il cedro è una nota estremamente trasversale, perfetta per tutte le stagione, d’inverno soprattutto il legno d’estate il frutto, unisex e che si presta tanto di giorno quanto di sera a mille interpretazioni: con l’incenso o l’oud per un profumo più orientale, con gli agrumi, il gelsomino e il basilico per uno più estivo e fresco.