L’attrice mostra il suo lato più cattivo. Ecco le sue foto più sexy

Ha sempre amato le fiabe di Walt Disney. E Malefica era il suo personaggio preferito. Angelina Jolie non dà segni di stanchezza nel ripetere questi concetti nelle interviste, per il lancio del suo film, Maleficent, realizzazione live action della Bella Addormentata, nella versione della strega, diciamo così.
Non va preso come mantra promozionale: Angelina dice la verità. Oggi mamma equilibrata e amorevole (un po’ compulsiva, anche: a 39 anni ha già sei figli – tre adottati – e non intende fermarsi), è stata inquietante ed eccentrica bad girl, forse per reagire ai rapporti, molto più che conflittuali, con il padre, Jon Voight.  Insomma, la vita, cosiddetta spericolata, di Angelina Jolie è stata un inferno. Teenager, affrontava scelte non conformiste ed estreme: non solo collezionava coltelli, ma li usava come gadget in giochi erotici sadomaso e per pratiche autolesionistiche. “Da ragazza mi ferivo volontariamente. Una volta ho persino rischiato di tagliarmi la gola e sono finita in ospedale. Lo facevo perché non c’era altro che mi procurasse brividi”, raccontava lei stessa.
Il destino ha voluto far vivere davvero “Lara Croft” in tempi di ferro e per di più la sua bellezza sembra aver suscitato l’invidia degli dei: diventata donna, l’esistenza, fuori della famiglia, riserva alla Jolie continue rabbrividenti emozioni, che vanno dai fronti di guerra alla lotta contro i tumori, e ne rivela riserve inesauribili di energia. Forza della natura non è frase fatta, per Angie. È impossibile controllarla. Importa poco anche sapere che Angelina rinuncia a tutto ma non ai tatuaggi e che è decisa ad aggiungerne ai già numerosissimi, fantasiosi ed estesi (sul lato sinistro della schiena ha un’intera tigre), come a mantenere un ponte ideale con un passato superato, ma non rinnegato. Tutto questo – tempra guerriera e delicatezza sentimentale – confluisce, come in un procedimento d’alchimia, nella protagonista di Maleficent: e la cattiveria di Malefica diventa il simbolo della complessità che ogni donna racchiude.
Meditando una vendetta (ma non quella finora conosciuta), la strega che semina spavento si farà ricordare come fata che raccoglie sorrisi.