Il valore dell’immagine nella comunicazione attraverso l’interpretazione di un giovane autore

Questa volta abbiamo deciso di segnalare un occhio femminile, Elisabetta Cociani.

Le fotografie di Elisabetta mi hanno sempre colpito per la sua capacità narrativa, per la sua ricostruzione storica e per il suo intento realistico. Quello che però mi rapisce è la sua sensibilità, la sua delicatezza, il suo modo gentile e silenzioso di entrare in contatto con le persone e di coglierne le intimità. Sempre discreta, ma incisiva.

La fotografia mi ha aiutato moltissimo anche a superare in parte la mia timidezza perché ho imparato non solo a guardare ma anche a interagire con gli altri. Prima di realizzare un ritratto è per me molto importante instaurare un contatto, una relazione. Se posso, dunque, prima di scattare lascio da parte la macchina fotografica e inizio a chiacchierare’.

Qui in visione un unico progetto: il ritratto di Svetlana

Svetlana è una donna russa arrivata in Italia nel 2002 per lavorare e avere maggiori possibilità per sé e per i propri cari. Lasciare la Russia non è stato facile, ha dovuto lasciare la famiglia e un buon lavoro al Ministero, dove però uno stipendio non bastava. Nata in Kazakistan, al confine con la Siberia, all’età di 18 anni si è trasferita nella Repubblica di Adighezia, la terra d’origine del padre.

Ho incontrato Svetlana a Ferrara, città dove vive e che sente come sua. Lavora come badante ed è presidente della cooperativa “Nadiya Badanti”. Nel 2011 l’ho seguita a Majkop, la sua vecchia città, ho conosciuto parenti e amici, sono stata nel villaggio dove ha vissuto il padre e nei luoghi in cui ha lavorato. Credo che non tornerà più a vivere in Russia, ama l’Italia, ama andare in bicicletta per le strade di Ferrara e ora che il figlio Vitali l’ha raggiunta la sua motivazione a restare è ancora più grande.

Elisabetta Cociani vive e lavora a Milano. Ha studiato fotografia al CFP Bauer, ha lavorato presso l’Agenzia fotografica Contrasto e come assistente di Mauro Galligani. È cofondatrice del collettivo MICRO.