Il valore dell’immagine nella comunicazione attraverso l’interpretazione di un giovane autore

Julia Gat si potrebbe definire una fotografa documentaristica. Nel giugno del 2017, il suo progetto fotografico ‘SARA’ è stato presentato alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi con la curatela di Sylvie Hugues.
Quella di Julia è una personale visione sull’infanzia e sull’adolescenza: con le sue fotografie oltrepassa la resa realistica per entrare nell’universo del soggettivo. Una ricerca incessante sul confine tra la documentazione del quotidiano e i ritratti “in scena” mediata da un racconto autobiografico scandito dalla presenza costante della piccola sorella. Il suo obiettivo è quello di cogliere la spontaneità e di rappresentarne la sensazione di libertà che il soggetto ritratto prova.
I colori lussuriosi del paesaggio, la morbidezza della luce e la natura intima del ritratto tentano di raccontare questo senso di meraviglia.

Julia Gat è nata in Israele nel 1997 e vive nel sud della Francia. Si è laureata in Arte e Scienze Umane presso l’Open University del Regno Unito. Molto precocemente si è avvicinata alla Fotografia e nel 2016 ha vinto il primo premio del Festival Portraits di Vichy. A soli 20 anni è una delle scoperte di Photo Talent Academy. Il suo stile documentaristico, associato al suo interesse per l’arte e la moda, la rendono innovativa nel linguaggio. A colpire lo spettatore è l’impatto emotivo: racconta l’intimità attraverso composizioni audaci e provocatorie.

I suoi lavori sono già stati esposti in Francia e a New York.