Ecco la nostra selezione delle più interessanti esposizioni d’Europa di quest’anno

Nel corso dell’anno abbiamo curiosato in lungo e in largo per l’Europa alla scoperta delle proposte artistiche più interessanti, restituendo consigli mensili sulle esposizioni da non perdere.

Giunti ormai al giro di boa con il 2017, abbiamo voluto ridare un’occhiata ai nostri suggerimenti, provando a stilare una lista del meglio incontrato finora.

Ecco dunque le dieci migliori mostre europee del 2016.

“Divine Decadence”, Museo Nazionale del Castello di Gaasbeek, Bruxelles
Alla fine del XIX Secolo gli esponenti del Decadentismo cercavano di fuggire da quella che consideravano la banale realtà, attraverso la bellezza e l’arte. Anche gli artisti contemporanei mantengono ancora quel carattere ribelle con il quale spesso intendono allontanarsi dalle norme sociali. La mostra belga, presentata dal 27 marzo al 26 giugno 2016, ha proposto un’immersione in quello che si può definire un lussurioso ed oscuro mondo di decadenza. Presenti opere di numerosi artisti come Jan Fabre, Erwin Olaf, Félicien Rops, Roberto Ferri, David LaChapelle.

“One, No One and One Hundred Thousand”, Kunsthalle Wien, Vienna
Dal 2 febbraio al al 22 maggio 2016 a Vienna è stata proposta un’esposizione ispirata alla logica del gruppo OuLiPo e la sua strategia di lettura potenziale, un noto gioco letterario in cui si creano trame e strutture narrative in modo collettivo, partendo dalla mescolanza di diversi elementi vincolanti. Nel caso del museo viennese sono state commissionate delle opere a nove artisti, ma ogni giorno il pubblico ha potuto decidere di cambiare la dislocazione e l’ordine di queste, trasformando ogni volta l’ambiente. Non a caso il titolo della mostra è, tradotto, Uno Nessuno Centomila, proprio come l’omonima opera letteraria di Pirandello, il “romanzo di scomposizione della vita”.

“Tomorrow Is The Question: Rirkrit Tiravanija”, Stedelijk Museum, Amsterdam
L’artista argentino Rirkrit Tiravanija ha presentato scorso al museo olandese (dal 4 al 26 giugno) un’interessante installazione che si allontanava dalla classica esposizione in galleria. In un ambiente disseminato da tavoli da ping pong gli spettatori sono stati invitati a confrontarsi e sfidarsi, prendendo in mano racchette e palline. Ciò che importa nell’arte infatti, secondo Tiravanija, “non è ciò che si vede, ma ciò che avviene tra le persone”. All’esterno del museo erano presenti sei campi da tennis privi di reti, per poter interagire anche all’aperto.

“Christian Andersson”, Von Bartha, Basilea, Svizzera
Artista svedese, classe 1973, Christian Andersson ricorda allo spettatore che esistono modi alternativi di guardare il mondo. Dal 15 giugno al 30 luglio 2016 lo ha dimostrato attraverso le sue sculture e le sue installazioni raccolte al museo Von Bartha di Basilea. Le opere di Andersson sono realizzate con l’obiettivo di creare una porta tra il verosimile e l’inverosimile, giustapponendo emozione e ragione, scatenando dubbi improvvisi in grado di mettere alla prova le capacità di comprensione dell’osservatore.

“Urs Fischer. Small Axe”, Garage Museum of Contemporary Art, Mosca, Russia
Dal 10 giugno al 21 agosto 2016 l’artista di Zurigo Urs Fischer (qualcuno lo chiama “il Cattelan svizzero”), ha presentato una mostra realizzata appositamente in occasione del primo anniversario della galleria russa. Un’esposizione spiritosa e ricca di umorismo, che dialogava con l’edificio ospitante, grazie a una serie di installazioni che giocavano con le prospettive e le percezioni sensoriali.

Damián Ortega Casino, Malmö Konsthall, Malmö, Svezia
Sculture realizzate attraverso l’utilizzo di oggetti quotidiani, il cui significato originale viene rivoluzionato completamente. Questi gli ingredienti fondamentali delle opere dell’artista messicano Damián Ortega, che dal 21 maggio al 25 settembre 2016 ha proposto una sua personale al museo svedese. Un’ampia panoramica della sua carriera artistica, con sculture, iinstallazioni, performance e un film. Tra le opere, “The Beetle Trilogy”, una sorta di epico racconto in formato scultura del Maggiolone Volkswagen. La mostra è stata realizzata in collaborazione con Pirelli HangarBicocca e curata da Vincente Todolì.

Gregory Crewdson, “Cathedral of the Pines”, Galerie Daniel Templon, Bruxelles, Belgio
Il famoso fotografo di Brooklyn ha presentato alla galleria belga (in contemporanea con l’omonima parigina e per la prima volta in Europa, dall’8 settembre al 29 ottobre 2016) la sua più recente raccolta di lavori. Nelle immagini raccolte, che richiamano la pittura del XIX Secolo, Crewdson cattura figure immobili, contemporaneamente in ambienti selvaggi e all’interno della normalità domestica. L’intenzione è creare un accostamento tra intimità, isolamento e separazione. La messa in scena dei soggetti, nonostante appaiano in ambienti familiari, crea un senso di mistero e dramma, suggerendo dei non detti sconosciuti e invisibili.

‘Facing the World. Self-Portraits Rembrandt to Ai Weiwei’, National Gallery of Scotland, Edimburgo, Scozia
Al museo scozzese (dal 16 luglio al 16 ottobre 2016) si è assistito a un interessante viaggio nella storia di un genere di espressione artistica che non ha mai smesso di affascinare: l’autoritratto. Si trattava di una carrellata di opere di artisti che copriva circa sei secoli, dai dipinti di Rembrandt fino ai post di Instagram del designer cinese Ai Weiwei, passando per nomi come Edvard Munch, Henri Matisse, Oskar Kokoschka, Andy Warhol, Marina Abramović, Tracey Emin, John Coplans, Ken Currie, Alison Watt e molti altri.

‘The World of Charles and Ray Eames’, Museum Art Architecture Technology, Lisbona, Portogallo
Al museo di Lisbona è possibile esplorare gli ambienti, i metodi di lavoro utilizzati e alcune delle più importanti proposte d’arredo dei designer statunitensi Charles e Ray Eames. Iniziata nel 1941, la loro collaborazione ha prodotto un vasto e variegato catalogo di proposte di design all’avanguardia. Nel loro laboratorio/abitazione californiano hanno pensato e proposto decine di soluzioni che hanno toccato i più disparati campi espressivi, dall’arredo alla grafica, passando dal video e dalla fotografia, fino all’architettura. La mostra è in corso fino al 9 gennaio 2017.

‘The Uncanny Home – Interiors from Edvard Munch to Max Beckmann’, Kunstmuseum, Bonn, Germania
La sicurezza del focolare domestico, il rifugio intimo di una casa o un appartamento sono stati spesso riletti in una chiave più oscura e inquietante in una numerosa serie di opere artistiche, soprattutto nel periodo che va dalla fine del XIX secolo fino alla prima metà del Novecento (simbolisti, espressionisti, Neue Sachlichkeit). E proprio questo tipo di sguardo è l’oggetto di questa mostra a Bonn, dove sono raccolti i lavori di venticinque artisti di quegli anni, come Edvard Munch, Édouard Vuillard, Pierre Bonnard, Odilon Redon, Félix Vallotton, James Ensor, Vilhelm Hammershøi, Erich Heckel, Karl Hofer, Max Beckmann, i quali hanno saputo cogliere gli aspetti più angoscianti ed esistenziali degli spazi interni e di chi li abita. (Fino al 29 gennaio 2017)