Quattro esposizioni di storici fotografi, architettura e artisti emergenti fino a settembre

‘Voglio solo che tu mi ami’ è il titolo della prima grande retrospettiva del fotografo di moda inglese Miles Aldridge , aperta per tutta l’estate alla Somerset House di Londra (fino al 29 settembre). Si tratta della più importante mostra del suo lavoro mai tenuta finora, con fotografie di grandi dimensioni, materiale inedito, storyboard e polaroid che testimoniano le due ossessioni di Miles Aldridge: le donne e i colori. I suoi scatti, profondamente influenzati dal cinema e quasi narrativi, presentano donne bellissime e algide con colori sgargianti e sensuali che nascondono, però, un senso più profondo di segreti inconfessati e neurosi latenti. Contemporaneamente, esce edito da Rizzoli un libro sul lavoro di Miles Aldridge, mentre la galleria Brancolini Grimaldi, sempre a Londra, gli dedica una mostra intitolata ‘Short Breaths’ che sottolinea proprio questo senso di sensualità e insieme malessere moderno.

Agli appassionati di fotografia di moda, la stessa Somerset House di Londra riserva quest’estate una mostra che guarda indietro agli anni ’40-’50 e ad uno dei fotografi più richiesti e pagati dell’epoca, Erwin Blumenfeld. Anche lui ossessionato dalla bellezza delle donne, firmò centinaia di copertine di Vogue e Harper’s Bazaar ed ebbe una vita avventurosa, conclusasi con una morte misteriosa sulla scalinata di Piazza di Spagna a Roma. La mostra di Londra si concentra sulla storia del suo studio a New York, vicino Central Park, dal 1941 al 1960 (fino all’1 settembre).

Un altro nome leggendario della fotografia di moda, quello di Irving Penn, oggi il più ricercato alle aste internazionali da Christie’s e Sotheby’s, sarà protagonista di una mostra alla galleria Hamiltons con una serie – questa volta di nature morte – che non si vedeva da almeno due decenni. Si tratta di ‘Cranium Architecture’, uno studio in bianco e nero di crani animali dalla collezione del Museo nazionale di Praga (fino al 13 settembre).

Alla Estorick collection, invece, una delle più importanti collezioni di arte italiana all’estero, ci sarà un’ampia retrospettiva del lavoro del fotografo italiano Giorgio Casali, che ha documentato l’architettura italiana del Dopoguerra per le pagine di Domus (fino all’8 settembre).

Tra una mostra di fotografia e un’altra, per chi amasse anche l’architettura, perché non curiosare nel padiglione della Serpentine Gallery a Hyde Park, che ogni anno commissiona ad un architetto di fama internazionale la costruzione di una struttura temporanea sul prato accanto alla galleria? Dopo grandi nomi come Zaha Hadid, Olafur Eliasson, Frank O. Gehry e Daniel Libeskind, quest’anno è toccato al giapponese Sou Fujimoto, che ha creato una struttura reticolata, semitrasparente che sprigiona un’idea di leggerezza.

E se siete alla caccia di nuovi artisti siete invitati alla Royal Academy per l’annuale Summer exhibition (fino al 18 agosto), in cui le opere di centinaia di artisti giovani sono esposte accanto a quelle di artisti affermati tra cui l’africano El Anatsui, che per l’occasione ha creato un’installazione sulla facciata dell’edificio fatta con i tappi di bottiglie. La mostra dà la possibilità non solo di scoprire le nuove tendenze, ma anche di acquistare le opere. I proventi vanno a sostenere il programma di borse di studio dell’accademia.

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