Vince Luana Bosello, seguita da Nicola Scarnera e Piero Appeso: ecco com’è andata la finale

Fra luci e arredi, il rosso è il colore dominante e non potrebbe essere altrimenti: è la sera del 14 gennaio e siamo nella nuova sede centrale Campari, all’interno dell’enorme salone del piano terra, sotto le vecchie arcate industriali che l’architetto Mario Botta ha conservato. È qui che va in scena la Campari Barman Competition, ultima e decisiva tappa di un percorso che ha visto la partecipazione di 1500 bartender professionisti e che chiude l’edizione 2016 incoronando Luana Bosello (secondo classificato Nicola Scarnera, terzo Piero Appeso).

Dietro le quinte, durante la cerimonia officiata dal VJ Federico Russo, la tensione è quella giusta. I tre finalisti salgono sul palco uno alla volta, hanno a disposizione 2 minuti per allestire il banco e 10 per miscelare e raccontare il loro cocktail: può sembrare tanto tempo, ma le lancette corrono veloci e guardando con attenzione le mani si nota che tremano a tutti e tre – Piero è il più calmo, Nicola il più agitato.

Bella l’atmosfera ai piedi del palcoscenico, dove i concorrenti e i loro tutor ripassano il da farsi e assaggiano al volo i cocktail non terminati dai giurati per valutare come si stanno comportando i rivali: c’è chi lo fa con spirito sportivo, chi calcola più freddamente le sue chance, ma in entrambi i casi non c’è cattiveria né invidia e questo è un dettaglio che conta, pur essendo passato inosservato.

Del resto, l’attenzione di tutti è concentrata sul quel che accade in scena e sulle reazioni dei giurati, che dal canto loro fanno di tutto per non lasciar trapelare indizi rivelatori. Tra di essi ci sono personalità del calibro di Salvatore Calabrese, uno dei bartender più famosi al mondo, e poi Bruno Vanzan, Leonardo Leuci, Luca Cinalli e Agostino Perrone. Insomma, nomi che giustificano i nervi tesi dei tre giovani finalisti.

L’annuncio della vittoria di Luana Bosello scioglie la tensione e consente a tutti, concorrenti e giurati, di godersi la festa che segue e di farsi miscelare un cocktail presso uno dei 4 banconi che circondano il salone. È qui che capita di assistere all’ultimo momento di ansia della serata, quando Salvatore Calabrese, detto The Maestro, suggerisce le modifiche al Negroni per averlo più vicino ai propri gusti e il giovane barman che lo serve tiene lo sguardo basso, concentratissimo, mentre i colleghi accanto sorridono divertiti, felici di non essere al suo posto.