5 mosse per gustare la grappa al meglio

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5 mosse per gustare la grappa al meglio

di Aldo Fresia

I consigli per fare onore a un prodotto tipico italiano, apprezzato in tutto il mondo

Per apprezzare una buona grappa ci vuole un minimo di metodo. Prima però di entrare nel dettaglio serve una premessa. Per convenzione le grappe si dividono in quattro categorie: giovani, invecchiate (quelle che soggiornano per almeno 12 mesi in botti di legno), aromatiche (derivanti da uve particolarmente profumate, come ad esempio moscato, malvasia, traminer) e aromatizzate (ottenute con l’aggiunta di aromatizzanti naturali come erbe, radici o frutti). Alcuni consigli di degustazione sono uguali per tutte le tipologie, mentre altri operano dei distinguo.

Bicchiere
L’ideale è quello a forma di tulipano e con capacità intorno ai 100/150 millilitri. Nel caso di grappe elevate in legno si può scegliere anche un baloon.

Temperatura
Le grappe giovani devono essere servite fra i 9 e i 13 gradi, mentre quelle invecchiate danno il meglio intorno ai 17 gradi centigradi.

Gradualità
L’elevata gradazione alcolica delle grappe impone una degustazione a piccoli sorsi, alternandoli con acqua o anche latte pastorizzato fresco, in modo tale da evitare l’assuefazione delle papille gustative. Discorso analogo per l’analisi della componente olfattiva, da condurre attraverso piccole annusate e ‘ripulendo’ il naso annusando un bicchiere d’acqua.

Ordine
Nel caso si voglia degustare più di una grappa, il suggerimento è di iniziare con le grappe giovani e proseguire con le invecchiate, le aromatiche e infine le aromatizzate. Nel caso le grappe appartengano alla medesima categoria, si va dal minore al maggiore grado alcolico. A parità di gradazione si comincia da quella più morbida e meno complessa.

Stuzzichini
Perfetti quelli che riducono o azzerano la persistenza delle sensazioni gustative: pistacchi salati, Parmigiano Reggiano, crostini con miele d’acacia.

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