Riaperta la produzione dei sei esemplari rimasti incompiuti del modello sportivo considerato tra i più belli di tutti i tempi

È stata considerata una delle cinque auto sportive più belle di tutti i tempi: Jaguar E-type era ‘semplice’, veloce, con una carrozzeria così attraente da conquistare tutti. Persino Diabolik l’avrebbe scelta per le avventure degli albi a fumetto.

Sono passati oltre 50 anni dal debutto al salone di Ginevra del 1961 quando lo storico collaudatore Jaguar Norman Dewis corse dal circuito di prova in Inghilterra agli stand ginevrini: guidò tutta la notte per presentare la prima E-type alla stampa di settore. Un’auto dirompente, aveva una carica virale inaudita, e diventò subito la più desiderata al mondo: attori, playboy, milionari, dj, tutti ne volevano una. Enzo Ferrari la giudico ‘la più bella di tutte’.

Diva del jet set, straripante in corsa, incontrava nel progetto Special GT E-type la declinazione più spinta possibile: 18 esemplari leggeri, non a caso ribattezzati E-type Lightweight perché interamente realizzati in alluminio, con motori supercharged. Un bolide omologato per le competizioni Gran Turismo, rimasto incompiuto perché la produzione si fermò a 12 pezzi.

Così oggi, a distanza di 51 anni, Jaguar annuncia di voler riprendere la produzione delle 6 auto mancanti: perfette riproduzioni del modello originale che utilizzeranno quei 6 numeri di telaio con prefisso S rimasti fermi fino a ora. Le specifiche saranno quelle di allora – semplificazione dei rivestimenti interni, assenza di cromature esterne, hard top in alluminio – compreso il sei cilindri in linea 3.8 con 300 cavalli, invece dei 265 della vettura di serie.