Un modello rivoluzionario nel catalogo del Toro, un concentrato di lusso, potenza, sportività e classe tutta italiana

La categoria SUV non sembra conoscere crisi. L’abbinamento di grandi dimensioni, stile e prestazioni appare come una ricetta vincente nel mercato delle quattro ruote. Una formula che ormai quasi tutte le aziende automobilistiche hanno deciso di utilizzare, anche quelle che per tradizione hanno sempre cavalcato ben altri sentieri di produzione. Come Lamborghini, che ha da poco presentato l’attesissima Urus, il primo SUV del marchio di Sant’Agata Bolognese.

ESTETICA: OMAGGIO ALLA TRADIZIONE

Come per le sue sorelle maggiori, anche Urus prende il nome da una particolare razza di bovini, gli uri (Bos taurus primigenius), antenati ormai estinti delle razze attuali. Un animale dalle grandi dimensioni che ha trasmesso molte caratteristiche fisiche ai suoi successori. Per la Urus il processo temporale è invece inverso: è l’ultima arrivata nel catalogo delle supersportive Lamborghini e proprio da queste ha ereditato design e prestazioni, trapiantate però in un corpo dalle dimensioni aumentate.

È evidente infatti la continuità stilistica nella tradizione del marchio emiliano, con linee che ricordano Miura, Aventador e Countach, tre nomi iconici del Toro. Anche il rapporto delle superfici, fra carrozzeria (due terzi del totale) e cristalli (un terzo), rispetta i canoni del design Lamborghini.

Grazie a questo approccio stilistico e a una configurazione coupé, Urus, nonostante le grandi dimensioni, appare leggera e filante, facendo emergere al contempo un carattere aggressivo, sottolineato dalle grandi prese d’aria e dall’avantreno ribassato.

AERODINAMICA E DETTAGLI TECNICI

Se da una parte si è cercato di mantenere la continuità stilistica, si è allo stesso tempo speso molto per ottimizzare l’aerodinamica. Una sfida per i tecnici Lamborghini, alle prese con una categoria di veicolo così diversa dalle solite hypercar della casa.

Splitter, prese d’aria, alette e spoiler, più tutta una serie di accorgimenti sulla carrozzeria, come le ampie aree coperte del sottoscocca o le prese d’aria NACA sui passaruota (per raffreddare i freni) contribuiscono a ridurre la resistenza aerodinamica e aumentare la deportanza, promettendo di restituire alte prestazioni e stabilità nella guida.

Il peso a vuoto si attesta sotto i 2.200 chili: un dato interessante per un modello di categoria SUV. I tecnici hanno utilizzato una combinazione di acciaio e alluminio per mantenere basso l’ago della bilancia, così da aiutare la dinamica di guida e anche l’abbattimento delle emissioni di CO2.

Le sospensioni adattive, infine, permettono l’innalzamento o l’abbassamento del veicolo in base alle condizioni della strada e alla modalità di guida. Un sistema controllabile attraverso Tamburo, il controller posizionato sulla consolle centrale, che permette di selezionare le dinamiche di guida “Strada”, “Sport”, “Corsa”, “Neve”, “Terra” e “Sabbia”.

INTERNI: SPAZIO, LUSSO E TECNOLOGIA

Dentro l’abitacolo la Urus si presenta con una combinazione di lusso, comfort e sportività. Le rifiniture in pelle, Alcantara, alluminio e fibra di carbonio e le generose dosi di spazio per gli occupanti si combinano a un’ampia dotazione di optional dedicati alla comodità, come i sedili ribassati e riscaldati regolabili elettronicamente, per i quali è prevista anche la funzione massaggio. I tre posti dietro possono essere abbassati completamente per ottenere maggiore capacità di carico: da 616 a 1.596 litri di spazio.

Non possono mancare ovviamente i più avanzati apparati tecnologici di assistenza alla guida, infotainment, sicurezza e connettività. Il tutto è racchiuso nel sistema LIS III (Lamborghini Infotainment System III), che si controlla con due schermi touch integrati sul Tamburo e che prevede anche una modalità di controllo vocale.

Le prime consegne di Lamborghini Urus sono previste per la primavera 2018. Il listino parte da 168.852 euro, IVA esclusa.