Mezzo secolo di un gioiello di design tutto italiano, celebrato con una mostra d’arte molto speciale

1966 – 2016, esattamente cinquant’anni fa veniva presentata al Salone di Ginevra la Lamborghini Miura, un modello di auto che non solo ha conquistato tantissimi amatori in tutto il mondo, ma che ha anche segnato un importante capitolo nella storia delle auto di lusso, grazie a un design e ad accorgimenti tecnici inediti e all’avanguardia nel panorama delle quattro ruote di allora. Un progetto raffinato, nato nel 1965 dal team ingegneristico guidato da Gian Paolo Dallara e Paolo Stanzani, arricchito dal contributo estetico di Marcello Gandini per la Carrozzeria Bertone. Un veicolo decisamente in anticipo sui tempi, che introdusse, tra le altre cose, la tecnica del motore posteriore per le auto sportive stradali e la tradizione di Lamborghini di dare alle proprie vetture dei nomi derivanti dalla tauromachia: Miura, come don Eduardo Miura, grande amico di Ferruccio Lamborghini e importante allevatore di tori.

Come succede per molti veicoli iconici, anche per la Miura si può dire di trovarsi di fronte a un oggetto molto speciale, che valica i confini del genere. Non è solo un’auto, ma, a suo modo, un’opera d’arte. E per questo, tra i vari eventi organizzati per celebrare i 50 anni di Miura, Lamborghini ha anche pensato di realizzare una mostra dal titolo Velocità e Colore.

Si tratta di una reinterpretazione del mito Lamborghini attraverso il linguaggio pittorico: dieci tele di grandi dimensioni (8 da 200×150 cm e 2 da 180×180 cm) a olio e tecnica mista firmate da Alfonso Borghi, artista di Campegine (Reggio Emilia). I quadri sono caratterizzati da uno stile informale e astratto, ricco di colori, che tenta di restituire, attraverso lo sguardo e la rielaborazione di Borghi, le forme dinamiche, gli stilemi, il design e l’innovazione che da sempre contraddistinguono le supercar Lamborghini, delle quali la Miura può essere considerata la vera capostipite (anche se non è la prima). Giochi di colore ed effetti tridimensionali aiutano ad immergersi nel mondo di Miura, Reventon, Sesto Elemento o Aventador.

Le parole di Stefano Domenicali, amministratore delegato di Automobili Lamborghini, spiegano in modo chiaro l’obiettivo di questa mostra: “L’incontro tra arte e mito automobilistico è un connubio vincente. Le vetture Lamborghini, dalle origini a oggi, sono capolavori di arte motoristica, dove design, maestria artigianale e genio ingegneristico si fondono. Con questa mostra abbiamo voluto rendere tributo alla ricchezza del nostro patrimonio storico, ai 50 anni della Miura e inteso sperimentare nuovi linguaggi e strumenti di valorizzazione culturale”.

La mostra Velocità e Colore, accompagnata da uno speciale volume edito da Artioli 1899, è visitabile dal 28 aprile al 30 giugno, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 17, presso il Museo storico Lamborghini a Sant’Agata Bolognese.