The body of work

The body of work

di Gianluca Cantaro

È il titolo della collezione Prada che celebra il lavoro, i lavoratori e le sue divise con un cast hollywoodiano

A dieci anni esatti dalla sfilata ‘Il Palazzo’ per l’autunno inverno 2012 dove si metteva in scena la parodia del potere con una collezione dalla gradazione altamente dandy e aristocratica, interpretata da un cast stellare (i look di Willem Dafoe, Gary Oldman, Tim Roth e Adrien Brody, tra gli altri sono diventati icone fashion), Prada celebra il lavoro come componente vitale del nostro paese. Così dalle stanze del potere si racconta il motore che lo rende possibile. Questa stagione oltre ai modelli, 10 star hollywoodiane sono state protagoniste.

In apertura Kyle MacLachlan, il volto preferito da David Lynch, in chiusura Jeff Goldblum, che per la sua personalità dimostrata anche in passerella rappresenta senza dubbio il fashion moment della settimana milanese. In mezzo Thomas Brodie-Sangster, Asa Butterfield, Damson Idris,Tom Mercier, Jaden Michael, Louis Partridge, Ashton Sanders e Filippo Scotti. ‘Abbiamo voluto celebrare l’idea del lavoro in tutte le sue sfere e significati diversi’ spiega Miuccia Prada. ‘C’è un rimando alla praticità e alla quotidianità, ma con un’importanza formale e non casual. Attraverso questi abiti vogliamo sottolineare che tutto ciò che un essere umano fa è importante. Ogni aspetto della realtà può essere elegante e dignitoso. Elevato e celebrato”. 

Kyle MacLachlan
Kyle MacLachlan

Forme e lavorazioni mescolano le componenti più diverse mutuate dalle divise: le tute, i guanti, le giacche vengono fuse insieme attraverso la sapienza del tailoring, parte del patrimonio culturale italiano. Le silhouette con spalle sovradimensionate che si contrappongono a una vita strettissima conferiscono potere e autorevolezza alla figura del lavoratore pradesco, anche se quei volumi riportano immediatamente la mente ad altri trend ormai consolidati. Ma qui non si leggono volontà streetwear nei bomber giganti, neanche sartorialità letterale nei capispalla con bottoni a scomparsa.

‘L’approccio è quello di rendere tutti i capi ugualmente importanti’, spiega Raf Simons, co-direttore creativo. ‘Sotto i cappotti e i completi si indossano tute in materiale leggero, deux-pièces, che richiamano l’idea di lavoro, movimento, attività e tempo libero. Vengono rimaterializzate, per conferire un’importanza diversa. In seta tech, pelle, cotone di lusso, sostituiscono la tradizionale camicia/cintura/cravatta storica, dando una nuova energia e realtà, persino un’attitudine più giovane”. L’uniforme da lavoro viene celebrata nel suo spirito, senza essere citata in maniera troppo letterale, un tema molto caro a Prada che stavolta aggiunge i nuovi codici appartenenti al designer belga. Infine la colonna sonora new wave/synth pop degli Human League dei primi 80 ha aggiunto un’atmosfera di futuro rétro perfettamente in linea con l’attitude imperturbabile dei modelli.