Nascoste sotto il panciotto o bene in vista sopra la camicia, le bretelle sono sinonimo di stile: come indossarle, dall’abito formale al look casual.

Nel 1820 Albert Thurston apriva il suo emporio al numero 27 di Panton Street, Haymarket, Londra: fabbricava e vendeva bretelle e, due secoli dopo, è ancora un punto di riferimento nel mondo degli accessori maschili. Le bretelle, nel frattempo, sono state in gran parte sostituite dalla cintura, ma per i veri intenditori continuano a essere un simbolo di eleganza e di stile.

La funzione principale delle bretelle, chiamate anche tiracche, è sostenere il pantalone a vita alta, facendo cadere la piega in modo impeccabile e slanciando così la figura. Ci sono occasioni in cui questo accessorio è d’obbligo, per esempio con il tight (o morning suite), l’abito formale per eccellenza: in seta o tessuto moiré (con la superficie percorsa da venature), bianche o grigio perla, rimangono sempre ben celate sotto il panciotto. Anche lo smoking classico vuole gilet e bretelle, preferibilmente nere, in alternativa alla più moderna fusciacca. Le tiracche eleganti hanno occhielli in tessuto che si agganciano ad appositi bottoni cuciti all’interno del girovita negli abiti formali. 

Con il tempo le bretelle si sono emancipate dalle regole dell’eleganza classica trasformandosi in un accessorio estroso: elastiche, multicolore, con clip metalliche o dettagli in cuoio, si indossano bene in vista sopra jeans e camicia, oppure con un abito spezzato. Per uno stile ironico e informale.