Era il 9 marzo 1994 quando Hank moriva di leucemia. In occasione di questo anniversario ci piace ricordare com’era quel mondo torbido e maledetto cantato dal poeta e scrittore. E immaginare cosa scriverebbe oggi

Era il 9 marzo 1994 quando Charles Bukowski moriva di leucemia. Aveva appena terminato il romanzo Pulp, ambientato a Los Angeles e incentrato sulle avventure dell’investigatore privato Nicky Belane, alle prese con ricerche assurde e surreali. Ma lui, Hank, ormai era già famoso per le sue storie di sesso, alcol e realtà nuda e cruda. E un’idea: vivere fino in fondo ogni cosa.

Sulla sua lapide si legge: ‘Henry Charles Bukowski – Hank – Don’t Try – 1920-1994’. Non provare. Un’idea, una filosofia, che Bukowski spiega così: ‘Qualcuno … mi chiese: ‘Cosa fai? Come scrivi, come crei?’ Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l’immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po’. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico’.

Ora, a vent’anni dalla sua scomparsa, al mondo della cultura piace ricordare com’era quel mondo torbido e maledetto cantato dal poeta e scrittore. Immaginare cosa scriverebbe oggi, ammesso che qualcosa sia cambiato nelle relazioni umane e nelle vicende sentimentali tra uomo e donna. Oppure ancora indagare nell’universo della scrittura per vedere chi sono i suoi discepoli.

A Milano il 10 marzo (ore 21 al Cinema Mexico) va in scena una serata bukowskiana ad alto tasso di ironia con la presentazione della riedizione del libro di Paolo Roversi, Taccuino di una sbronza. L’uomo che credeva di essere Charles Bukowski (Morellini editore). Gli attori Sergio Scorzillo e Alessandro Cantarella leggeranno alcuni brani, accompagnati dall’Awos Jazz Quartet.

Roma invece sceglie la strada del reading poetico con una serata organizzata dal Salotto Bukowski al teatro Lo Spazio domenica 9 marzo (ore 21): le più belle poesie del vecchio Hank, interpretate da Jacopo Ratini e Gianmarco Dottori.

A Settimo Torinese il 9 e il 10 marzo Luca Ocelli porta in scena Porcherie al Teatro Civico Garybaldi . Sul palco, birre, sigarette e una sedia da campeggio a fiorellini. È tutto quello che serve all’attore per snocciolare, tra monologhi e letture, quattro racconti bukowskiani. In perfetta solitudine. Unico “lusso” è disporre a piacimento di un tecnico luci-suono che, a segnali convenuti, disporrà di alcuni frammenti dalle Variazioni Goldberg di J.S.Bach, le cui note interverranno, lievi, sulle parole, pesanti. 

E poi, una storia ancora rimasta silente, sulla vita sentimentale di Hank. Donne, si sa, ne ha avute parecchie. Di matrimoni e unioni prolungati, anche. Di donne che si sono sentite uniche (nel bene e nel male) nel cuore tenero dello scrittore ruvido, pure. E se Linda King, colei che viene raccontata come protagonista in Donne e in La doccia, dichiara di essere stata l’unico vero amore di Bukowski, ora compare sulla scena letteraria Pamela Cupcakes Wood. A pubblicare le sue memorie della storia con Charles è la casa editrice Whitefly Press con La Rossa di Bukowski. Memorie di Pamela Cupcakes Wood, con prefazione di Dan Fante e una raccolta di lettere e disegni originali dello scrittore. Stregato dai capelli rossi (e dalla sensualità) della giovane ventitreenne, Buk la eleggerà a musa ispiratrice per la raccolta poetica Scarlet, ma poi la diffamerà in Donne nel ruolo di Tammie, inaffidabile e senza cuore. Ma il legame tra i due è forte, dentro e fuori dal letto. Dipendenza reciproca e toni autodistruttivi diventano la chiave della loro relazione, finché ognuno trova il modo di scappare. Come la Cupcakes Wood svela ai lettori. Per compiere, trent’anni dopo, quel gesto rimasto in sospeso: un saluto al caro Hank.

Feltrinelli, editore italiano delle opere di Bukowski, lancia la nuova edizione di Il sole bacia i belli. Interviste, incontri, insulti, il libro che raccoglie i migliori pezzi giornalistici (e non) in cui la viva voce dell’autore parla di sé. A partire da quella primissima intervista, realizzata cinquant’anni fa in una delle sue proverbiali, maleodoranti stanzette hollywoodiane, per arrivare all’ultima chiacchierata, concessa a bordo piscina nella sua villa di San Pedro, pochi mesi prima di morire.

Infine, una risposta possibile all’invito, tutto bukowskiano, a non provare: la prima edizione del Premio Bukowski per poesia, racconti e romanzi. Gli aspiranti scrittori hanno tempo fino al 30 aprile per presentare i propri inediti (tutto sul sito www.premiobukowski.it ).

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Sul numero di Icon in edicola dal 6 marzo, l’intervista a Linda King.