Hanno sistema rintracciabile dai soccorsi, tecnologie idrorepellenti e membrane a tre strati. Ecco le giacche da sci per la stagione in arrivo, un perfetto mix tra funzionalità ed estetica

La giacca da sci. Un dilemma che affligge ogni sciatore. Da una parte l’estetica, dall’altra la funzionalità. Difficile che vadano di pari passo. Ma quest’anno, qualcuno, è riuscito a infilare in un unico capospalla entrambe le qualità.

Primo fra tutti. The North Face, brand nato a San Francisco esattamente cinquant’anni fa, e che ormai detiene il primato nella dominazione del mercato dell’outdoor. Top di gamma, la collezione Summit Series che punta sulle più moderne tecnologie e su un design funzionale. Nella linea, completamente rinnovata, trovano impiego esclusivamente tecnologie all’avanguardia quali FuseForm o Thermoball. Il team di sviluppo di The North Face, per disegnare e progettare la capsule in limited edition ha coinvolto il team di atleti   e li ha interrogati sulla questione di base, ovvero il materiale in cui dovrebbe essere realizzato l’equipaggiamento perfetto. Il feedback è stato unanime: gli atleti necessitano di sei essenziali dotazioni, adatte alle diverse condizioni cui vanno incontro durante i tour in quota. La collezione di sei strati include i prodotti da L1 a L6, citati nell’ordine in cui vengono indossati in virtù del fabbisogno di calore. Tra questi ecco la giacca Shell L5 in Gore-Tex, un guscio  realizzato per  le imprese outdoor in condizioni meteo estreme che offre massima resistenza  nelle zone più a rischio di abrasione e protezione senza paragoni grazie alla costruzione FuseForm e alla membrana Gore-Tex 3L, altamente traspirante e impermeabile.

C’è poi la Triolet Jacket di Patagonia che continua ad essere incentrata sulla massima funzionalità, come dovrebbe fare una hard shell che si rispetti, per tenere a bada tempeste di neve, vento e pioggia. Realizzata in resistente tessuto Gore-Tex a 3 strati con una membrana impermeabile e traspirante unita a una shell esterna in resistente poliestere ed a una robusta fodera interna, la giacca si avvale anche del trattamento Dwr (idrorepellente a lunga durata) per una protezione ottimale da pioggia e umidità. Gli altri dettagli includono aperture sotto-manica e tasche esterne dotate di zip a basso profilo con spalmatura a prova d’acqua, polsini a basso profilo con chiusure a strappo, inserti sotto-manica rinforzati per la massima mobilità e un passante interno elasticizzato, nella parte posteriore inferiore, per agganciare saldamente la giacca ai pantaloni, eliminando così gli spifferi d’aria fredda.

Ha sempre un occhio di riguardo per gli sciatori, quest’anno Colmar si ispira ad Haines, regione situata al nord dell’a Alaska, meta prediletta dagli amanti del free-ride e in particolar modo dell’ Heli-skiing, per la giacca specifica per il freeride. Sintesi del massimo della ricerca e dello sviluppo tecnico Colmar e altamente performante, la nuova proposta è realizzata in ovatta con cappuccio avvolgente è totalmente termosaldata e munita di numerosi altri dettagli come il soffietto antineve staccabile con zip e aggancio per i pantaloni e, infine, è dotata di tecnologia Recco che la rende rintracciabile dai soccorsi.

Ci sono poi i nuovi modelli di Haglöfs tra cui la giacca da sci in Proof, un tessuto super stretch che permette una grande libertà di movimento e la nuova Greyhawk Jacket di Peak Performance con tecnologia Hipe® Core+ shell che garantisce calore e protezione con qualsiasi condizione meteo. E ora non resta che sperare che nevichi, e anche parecchio.