Abiti destrutturati, felpe con loghi collegiali e pantaloni ampissimi su sneaker iper tech. In esclusiva per ICON le foto del backstage della sfilata di Dior Homme alla Parigi Fashion Week

Costruire e decostruire. Reinventare un abito nero, marchio di fabbrica della maison Dior Homme. Ecco cos’ha fatto Kris Van Assche. Ha steso un rigoglioso prato verde nel Salon d’Honneur del Grand Palais, ha coperto il cielo con una pioggia di ghirlande di plastica nera che ricordavano un po’ i nastri delle musicassette degli anni Novanta e ha fatto sfilare 46 look a ritmo di tecno music.

Uno show che celebra i dieci anni di Dior Homme. Una retrospettiva sul tailoring, con declinazione estiva. Pantaloni corti macrocheck sotto a blazer doppiopetto stretti in vita da una lunga cintura in seta, giacche e trench senza maniche, pantaloni affilati che cadono su sneaker iper tech, camicie con le maniche legate intorno ai fianchi, gilet aperti sulla schiena come fosse un capo incompleto, fino ai bomber varsity e alla maglieria a righe decorata da gioielli gotici.

E poi le stampe, prima quelle olio su tela realizzate da François Bard che raffigurano giovani writers con i cappucci delle felpe calati sulla testa fino a celargli il volto. Poi ai nastrini con logo ‘Christian Dior Atelier‘ microstampato all over sugli abiti che si scompongo fino a trasformarsi in spolveri e ripreso poi sugli accessori, fino alla corona d’alloro simbolo di quel passaggio d’età tra l’età collegiale e quella adulta in cui il ragazzo prende consapevolezza di essere diventato un uomo e che la scelta di cosa indosserà d’ora in avanti potrà fare la differenza.

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