Dall’ultima sfilata di Jim Kones per il menswear di Louis Vuitton all’uomo aristopunk di Valentino, fino al debutto di John Galliano con il menswear di Maison Margiela, ecco le novità viste a Parigi

Si accendono le luci della Ville Lumière dove, dopo la Milano Moda Uomo, dal 17 al 21 gennaio la moda maschile sfilerà tra atmosfere romantiche e lusso bohémienne. Eccole le tendenze viste in passerella e alle prosentazioni sparse per gli arrondissement della capitale francese.

Un viaggio in Africa.
Nel giorno della sfilata per la presentazione della collezione uomo per l’Autunno-Inverno 2018/19 di Louis Vuitton, Kim Jones direttore artistico delle linee uomo da ormai sette anni, annuncia la sua dipartita. Per l’addio, a sorpresa, salgono in passerella Naomi Campbell e Kate Moss a chiudere uno show in cui il viaggio è il fil rouge che collega i 52 look che hanno sfilato a Palais Royal. 

La stampa chiave è composta da fotografie scattate durante un volo in elicottero in Kenya. Un viaggio costante, con riferimenti che spaziano dal Wild far West al rodeo americano tra bermuda sovrapposti a leggings attillati, intarsi sheraling e visoni, cashmere e vicuña, dettagli fluo ispirati all’escursionismo e stivali cowboy.

I Paesi Nordici.
Dall’Africa all’estremo Nord del pianeta. La neve, dopo aver imbiancato le tendenze della moda uomo vista a Milano e Firenze, arriva anche su Parigi nella nuova narrazione di Thom Browne. Coma scolari norvegesi, con tanto di treccine ai lati del cappello, i giovani del designer neworkese sfilano tra betulle innevate e i lettini su cui poi andranno a riposarsi nel doposcuola infilati dentro ad un sacco a pelo, emblema della collezione. I capi sono avvolgenti, ampi, morbidi. Doppipetto imbttiti, parka di velluto a coste, mantelle gessate, manicotti in visone. Uno show che ha risvegliato i ricordi di collezioni sfilate a Milano, quelle della linea gamme Bleu di Moncler.

Punk anni Ottanta.
Forever Young‘ mixata con pezzi degli  A-Ha e dei Technotronic. Eccola la colonna sonora della sfilata di Dior Homme che ha portato al Grand Palais un cast di teenager e modelli in voga negli anni Novanta. Kris Van Assche guarda di nuovo ai Millennials e per loro decostruisce abiti e applica patch su felpa con le maniche scucite, bomber in seta e cappotti militari. I capispalla, duffle coat, parka in nylon e montgomery in lana, sono scolpiti a laser come tatuaggi tribali che vengono poi ripresi anche sulle aste degli occhiali da sole, sottilissimi, con lenti gialle.

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Aristocratico. Punk. Romantico.
È con queste parole che Pierpaolo Piccioli definisce il mood della sua collezione per la prossima stagione fredda. Le ispirazioni arrivano dai giovani, a loro è dedicata tutta l’attenzione di Valentino. Su tutti i look dominano le sneaker, i pantaloni sono sinny, ma si portano con il capotto sartoriale, sotto i pull i cashmere ecco le tute sportive, chiuse con la zip come fosse un fdolcevita. E poi le borchie applicate sulle maniche, sulle spalle, sui colleti e sulle cinghie degli zaini. Fino ai piumini over, lucidi, realizzati in collaborazione con Moncler.

Tailoring da Savile Row e pezzi collegiali. Alexander Mc Queen porta in scena un guardaroba classico dello stile britannico ma con linee rinnovate. A partire dalle spalle ampie, la vita a clessidra, i trench destrutturati. I maglioni a V sono stratificati su camicie in cotone, i montgomery ricordano le casacche dei pompieri e i bomber in pelle si rifanno all’aviazione militare.

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Workwear.
Rilassato ed elegante. È quello che vuole raccontare Yusuke Takahashi attraverso la nuova collezione Issey Miyake. Le ispirazioni arrivano dai contrasti della vita metropolitana. I capi sono reversibili, in bouclè di lana, oversize realizzati con fili di poliestere elastici che non necessitano di stiratura, oppure stratificati con jacquard di fili lucidi e opachi che creano tridimensinalità.

Volumi futuristici.
Piumini morbidi come coperte e sacchi a pelo militari. Cappotti dalle spalle imbottite e camicie che donano leggerezza ai volumi. Abiti  che danno un certo senso di imperfezione data dai bordi in taglio vivo e da rifiniture in lana rapprese. La collezione di Jil Sander, anche se guarda al futuro, è stata creata per il presente. Il risultato è una collezione che dimostra come tecniche, silhouette e materiali moderni possano risultare sofisticati.

Ridefinire i codici stilistichi del guardaroba maschile. Con la collezione AI 2018-19 John Galliano debutta alla direzione creativa della linea Maison Margiela uomo. Un racconto dedicato alla sperimentazione e all’innovazione assolute, con un linguaggio che parla di nuovi volumi. Vestirsi in fretta, mescolando trench, maglie in lana, giacche in nylon e piumini lucidi. I tagli sono asimmetrici, i volumi over, gli abiti morbidi con fit ispirati agli anni Quaranta.