Cinema, surf e libri: curiosità sul sex symbol che torna sul grande schermo

È il sex symbol del momento. Un metro e novantuno di muscoli, forte ambizione e grande passione per il surf e la lettura impegnata. Per la gioia dei suoi fan l’attore australiano Chris Hemsworth torna a stregare le platee il 19 settembre con Rush, il film ambientato nel mondo della Formula 1.

Hemsworth ha soltanto 29 anni ma già all’attivo un grande successo. Dopo aver sbancato i botteghini con il film Thor, attendendo il primo ciack di novembre per il sequel, spera di replicare con la pellicola di Ron Howard che racconta le storie dei due piloti più famosi degli anni ‘70, James  Hunt (interpretato dallo stesso Hemsworth) e Niki Lauda (ruolo incarnato da Daniel Brühl). Due diverse facce della stessa medaglia accomunate dalla folle corsa per arrivare al gradino più alto del podio. Due uomini rivali in pista uniti dallo stesso fuoco, l’amore per il rischio, e per il raggiungimento della vittoria. A tutti i costi.

La determinazione è un tratto presente anche nel carattere di Hemsworth. Nato a Melbourne, è sposato con l’attrice spagnola Elsa Pataky e ha un figlio. Prima del liceo non aveva mai pensato di recitare. Anzi, desiderava diventare un medico, un calciatore professionista, un poliziotto e anche un avvocato. Poi, quando ha iniziato a lavorare in un cantiere ha capito che non era quella la sua strada. La curiosità lo ha spinto a seguire un corso di recitazione insieme a suo fratello Liam e da allora quel gioco è diventata la sua professione e il suo impegno.

Quando non deve studiare un copione o recitare sul set, da australiano doc si dedica al surf. Oppure legge. Molto. Dall’Enrico V di Shakespeare a Siddharta di Herman Hesse, anche se i suoi preferiti restano Narciso e Boccadoro e Demian. Libri che lo hanno aiutato anche a capire e interpretare diversi ruoli. E a chi gli fa notare che sono letture un po’ insolite per una star di Hollywood, l’attore australiano risponde che i libri sono l’unico modo per non sentirsi schiacciare dalla pressione del cinema e per ricordare a se stessi chi si è e da dove si viene.

La prima volta che è sceso in pista ha guardato la sua McLaren, l’auto che lo avrebbe accompagnato per tutte le riprese di Rush. Ha pensato alla velocità, alla pressione delle gare e ai suoi muscoli che non sarebbero mai entrati in un abitacolo così stretto. Ma l’elettrizzante mondo della Formula 1 e l’esaltante atmosfera dello storico campionato del 1976, l’anno in cui Lauda ebbe l’incidente e Hunt divenne campione del mondo, lo hanno convinto. Perché, come afferma il regista Ron Howard, il motore che dà la spinta alla vita dei piloti è una semplice domanda: ‘Quanto sei disposto a rischiare per raggiungere il tuo obiettivo?’.