Si chiama “Semplicemente il migliore”, il nuovo libro-biografia su Frank Sinatra. E la moda riscopre per l’autunno il suo stile scanzonato dai dettagli fourties

La vita e la carriera, il pubblico e il privato, le amicizie scomode e quelle vere: c’è tutto della vita di The Voice nella sua nuova biografia, Frank Sinatra Semplicemente il migliore, in uscita il 31 Ottobre, scritta da Francesco Meli per Odoya. Il professore di letteratura angloamericana alla IULM di Milano tratteggia i contorni di una figura complessa, come uomo e come artista, che continua ad ispirare, a più di quindici anni dalla sua morte. La nostaglia del Bel Paese, le amicizie, gli aneddoti sul Rat Pack, il gruppo di amici formato da Frank, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Peter Lawford e Joey Bishop, ribattezzati così da Lauren Bacall, che li vide rientrare dopo una notte brava a Las Vegas, dove si esibivano (guarda qui il servizio fotografico con Margharet Madé che fa rivivere la divina Bacall).

La storia di Sinatra è intrecciata a filo doppio con quella dell’America, e soprattutto dei suoi più famosi uomini: le cene alla Casa Bianca con Nixon, le performance canore per Reagan, l’amicizia con John Fitzgerald Kennedy e il gelo con Jackie, che mai gli perdonò di aver presentato al marito Marilyn.  

La biografia però si sofferma anche sulle ombre della figura di Ol’blue eyes, come era soprannominato in America: le accuse di filo-comunismo, forse aggravate dalla sua accoglienza ad Hollywood al primo ministro sovietico Kruscev, in piena guerra fredda, e soprattutto le conoscenze scomode, come quella con Carlo Gambino, membro di spicco della mafia oltreoceano e che, secondo Edgar J.Hoover, il leggendario direttore dell’FBI che su Frank aveva un fascicolo corposo, lo avrebbero aiutato a fare carriera. Accuse che poi si formalizzarono in un’indagine del 1981, che comunque non portò mai ad una sua incrimazione.

Una fascinazione che non conosce limiti, e che la moda riscopre per questa stagione fredda, strizzando l’occhio ad uno stile fourties, rigoroso, ma sdrammatizzato dai dettagli. I completi da giorno si costruiscono meticolosamente strato su strato: la camicia inamidata col collo rigido, ma alla francese; i pantaloni dalla linea morbida, con le pinces; il gilet; il blazer rigoroso; il capospalla solo doppiopetto. Un’allure seriosa, che si diverte a giocare con i particolari: le pochette nella tasca sono in seta stampata a tinte forti, le cravatte hanno microfantasie geometriche, il cappello ha la falda stretta, ma scherzosamente alzata su un lato.

Una grammatica che si ripete anche per la sera, per le occasioni più formali: il completo è nero, inappuntabile. Una perfezione stilistica che rifugge alla noia, attaccando alla camicia bottoni in onice a contrasto, preferendo sempre e comunque il papillon alla cravatta, e optando per scarpe da dandy, lucidate per l’occasione, come nella nostra gallery.