Fantasie prese a prestito dalla sartoria, ventiquattrore in pelle, ma decorate con patch: i classici da ufficio per la primavera sono rivisitati con un tocco di ironia

Ispirazione vintage, ma rivisitata con un tocco d’ironia: i formalismi da ufficio si stemperano nei nuovi pezzi di stagione, accessori essenziali per il workwear.

Gli occhiali da tenere sulla scrivania, ad esempio, sono quelli frutto della collaborazione tra Mykita e Damir Doma: montatura ineccepibile in acciaio satinato, si ispirano ai pince-nez in voga tra gli intellettuali del diciottesimo secolo. Il risultato è d’impatto, senza risultare serioso.

L’ombrello da avere a disposizione accanto alla scrivania, invece, come quello di Francesco Maglia, ha una fantasia che sembra presa a prestito dai completi di sartoria gessati, e manico in bambù

Immancabile il blazer, da preferire destrutturato, ma con vestibilità slim, per risultare a proprio agio anche nelle situazioni più spinose: la nuance perfetta per la stagione è il grigio, la texture un misto di cotone e lana, come quello di Thom Browne.

L’ispirazione vintage è negli accessori, dal portapenne in pelle di Montblanc all’orologio che all’acciaio preferisce un classico cinturino in pelle. La ventiquattrore? Al crocevia tra volumi morbidi e desiderio d’evasione, il modello perfetto è quella di Bally, in pelle rigorosa, ma decorata da patch, memorabilia di viaggi lontani, quelli sì, da ricordare soprattutto durante l’orario lavorativo.