A casa di Gerald Luss

A casa di Gerald Luss

di Alessia Delisi

Una mostra d’arte e design contemporanei infonde nuova vita all’abitazione Mid–Century dell’architetto americano. Che con i suoi interni ha ispirato la serie TV Mad Men

Gerald Luss è forse noto per aver progettato interni aziendali su larga scala durante il boom edilizio degli anni ’50 e ’60 a Manhattan. Nato nel 1926 a Gloversville, New York, ha abbracciato l’architettura modernista con convinzione assoluta. Per lui – che nel secondo dopoguerra frequentava i corsi di interior design del Pratt Institute a Brooklyn – questa era «la grande sfida», «un nuovo esperimento». E se il suo nome non è familiare come quello dei suoi contemporanei Charles e Ray Eames o Eero Saarinen è perché Luss – che oggi ha 94 anni e progetta, tra gli altri, complessi orologi artistici – ha sempre lavorato dietro le quinte. «Un architetto dovrebbe costruire per il cliente, non per se stesso», ammette. Senza contare che molti degli uffici da lui disegnati non esistono più.

Fra questi, il Time & Life Building di Manhattan è leggendario: costruito nel 1959 dagli architetti Harrison, Abramovitz & Harris, il grattacielo di proprietà della famiglia Rockefeller, situato al 1271 di Avenue of the Americas, ha ospitato la Time Inc., casa editrice di riviste come Time, Life, Fortune e Sports Illustrated. Per loro, Luss ha immaginato spazi modulari dove la bellezza tecnologica di vetro e acciaio dialogava con gli arredi (tra cui la celebre Eames Executive Chair, ancora in produzione). Il magazine Interiors elogiava il carattere «forte, maschile e pragmatico» del suo lavoro: «il capo può appoggiarsi con i tacchi sulla scrivania e dare una boccata al sigaro senza sentirsi fuori posto», scriveva nel 1960. Una combinazione di glamour modernista e dinamiche prefemministe che cinquant’anni dopo farà da sfondo alla serie televisiva Mad Men, che nel Time & Life Building collocherà la sede della Sterling Cooper Draper Pryce. Ma Luss è un pensatore non gerarchico. L’obiettivo del suo sistema modulare era consentire a ciascun abitante dell’edificio, indipendentemente dal genere e il ruolo, di plasmare il proprio ambiente.

TheLussHouse
The Luss House

Lo stesso principio – «flessibilità attraverso inflessibilità» – governa la casa che nel 1955 ha realizzato per sé e la sua famiglia a Ossining, New York. Luss ha vissuto qui nei tre anni trascorsi a lavorare al Time & Life Building, accogliendo attorno a un tavolo da ping–pong i dirigenti dell’azienda che spesso visitavano l’abitazione durante lo sviluppo dei loro uffici. La casa, una struttura sopraelevata che con quegli spazi ha molto in comune (continuità fra interno ed esterno attraverso ampie finestre panoramiche, analoga combinazione di colori e materiali), è oggi al centro della mostra At The Luss House, organizzata da Blum & Poe e Mendes Wood DM con Object & Thing e visitabile fino al 24 luglio.

Come la precedente At The Noyes House (ospitata nella residenza dell’architetto Eliot Noyes a New Canaan, in Connecticut), l’esposizione trasforma l’ambiente domestico in una galleria d’arte e design contemporanei, con creazioni di 18 autori internazionali – Cecily Brown, Green River Project LLC, Daniel Steegmann Mangrané, Kishio Suga e lo stesso Gerald Luss tra gli altri – collocate sia dentro che fuori dall’abitazione. Glenn Adamson, curatore e storico americano del design, ha chiesto a Luss cosa ne pensasse di tutte queste nuove opere (alcune delle quali site specific) nella sua casa di settant’anni fa: «non è mai stata così bella», ha risposto. Per lui, vivere tra gli oggetti e il lavoro di altri artisti è ancora essenziale.