

Abitare il vento. La prima antologica di Mario Merz a Palermo
La prima retrospettiva siciliana di Mario Merz ripercorre l’intero percorso artistico del maestro dell’Arte Povera, un continuo dialogo tra poesia e politica che continua ad affascinare
Turisti nell'infuocata Trinacria, se passate dalla bruciante e sempre bellissima Palermo, un confortante refrigerio – quantomeno spirituale e mentale – lo garantisce la vista degli igloo che negli spazi del Padiglione ZAC ai Cantieri Culturali alla Zisa, fanno parte di My Home’s Wind, la prima retrospettiva siciliana dedicata a Mario Merz, uno dei maestri dell'Arte Povera (fino al 24/9). Spunto per l'evento è la commemorazione del ventesimo anniversario della scomparsa di Merz, ma la cosa non finisce qui perché è già previsto un percorso che lo porterà in giro per l'Italia.

La selezione delle opere esposte curata dalla stessa Fondazione Merz, copre un ampio arco di tempo – 1969-2002 – a confermare la ricchezza e complessità creativa dell’artista. C'è quel “wind” nel titolo che dice molto: vento come mutevolezza e inafferrabilità, scorrere continuo, proprio come è stata sempre erratica, mai sazia l’attività e la voglia, anzi la necessità di sperimentare di Merz. Dai fragili, temporanei igloo – simulacri di case che da nulla riparano, vere antitesi delle strutture artiche – ai disegni, ai dialoghi poveri fra tela, roccia, terra e i neon con le arcinote serie numeriche di Fibonacci, i grandi animali a tecnica mistala mostra dispiega il vasto vocabolario di Merz.

Partito nel 2021, negli spazi dello ZAC – Zisa Arti Contemporane, con il progetto ZACentrale la Fondazione Merz, dopo anni di intensa attività sul territorio, inaugura a Palermo un presidio permanente dedicato alle arti del nostro tempo grazie a un accordo triennale con la municipalità.