Il titolo è Blind Vision, mette in mostra gli occhi e le visioni delle persone ipovedenti

Quelle che vedete in foto sono iridi. Fotografie macro di iridi umane. Una proposta sorprendente, quella di Annalaura di Luggo che ritrae le persone concentrandosi unicamente sui loro occhi. Secondo l'artista infatti è l'iride a raccontare la personalità di chi ha davanti all'obbiettivo.

Così il percorso artistico della fotografa napoletana è declinato in verticale, dedicato esclusivamente agli occhi. O allo sguardo? La domanda è lecita e soprattutto resta senza risposta di fronte a questi scatti macro dell'iride. Ritratti decisamente particolari dell'organo preposto allo sguardo. Un approccio scientifico, apparentemente. Ma a ben vedere denotano particolari imprevisti e effettivamente unici, legati unicamente alla persona 'proprietaria' di quegli occhi. E in Blind Vision, ancora di più. Si tratta di un lavoro realizzato con persone cieche o ipovedenti che si è concretizzato in una serie di fotografie, in una installazione tattile e in un documentario diretto da Nanni Zadda.

La curatrice Raisa Clavijo commenta:

attraverso Blind Vision, Annalaura di Luggo continua la sua ricerca artistica che esplora la base del pensiero umano e di comportamento nella nostra società contemporanea. Il suo processo creativo utilizza la fotografia non solo come una risorsa per documentare la realtà, ma anche come strumento per sviluppare metafore visive. I risultati di Blind Vision non possono essere percepiti solo come 'opere d'arte', mentre ci conducono ad una sublime esperienza di crescita personale che si basa sulla interazione umana.

Blind Vision è aperta al pubblico fino al 31 maggio all'Istituto Colosimo di Napoli. Prenotazioni: adiluggoart@gmail.com o tel. 342 0848384