Aprile su piattaforma: le cinque migliori serie
Courtesy of Roland Neveu

Aprile su piattaforma: le cinque migliori serie

di Andrea Giordano

Le migliori 5 serie del mese, da “The Serpent”, in onda su Netflix, ad “Anna”, tratta dall’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti, che qui “debutta” anche come regista.

Eroi invisibili, contemporanei, uomini e donne, persone comuni, storie e abiti, missioni spaziali e Guerre Fredde. Ed un personaggio, Charles Sobhraj, che negli anni ‘70 è diventato uno dei truffatori e serial killer più ricercati dall’Interpool. Ecco le cinque migliori serie di aprile, da non perdere, in onda su piattaforma.

Courtesy of Apple
“For All Mankind”, in onda su Apple tv+

For All Mankind, in onda, fino al 23 aprile, su Apple Tv+

La seconda stagione – evento torna un decennio dopo, nel 1983, all’apice della Guerra Fredda, dove le tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica sono ormai al culmine, con Ronald Reagan, presidente Usa eletto. Mentre le ambizioni del mondo della Scienza e dell’esplorazione spaziale rischiano di essere disattese, le due forze mondiali si contendono parallelamente il controllo dei siti ricchi di risorse presenti sulla luna. Il Dipartimento della Difesa è passato al Controllo della missione e la militarizzazione della NASA diventa sempre più centrale nell’evoluzione della storia di diversi personaggi: alcuni la combattono, altri la usano come un’opportunità per promuovere i propri interessi. Al culmine di un conflitto che può portare a una guerra nucleare. 

Courtesy of NETFLIX © 2021 Worn Stories.

I vestiti raccontano, dal 1° aprile, in onda su Netflix

Memorie e ricordi, scanditi da un capo d’abbigliamento, un accessorio, ci ricordano come intorno ad essi, magari appesi nei nostri armadi, spesso, possano ruotare storie e personaggi. L’incipit letterario risale al bestseller di Emily Spivack, Worn Stories, uscito nel 2010, che ora, però, vede la trasposizione nella docuserie in onda su Netflix, I vestiti raccontano. Un programma sui vestiti e sulle persone comuni che li indossano, ma anche per quelli che odiano portarli: da una coppia di nudisti, in Florida, tra trasparenze, senza paura di mostrare il proprio corpo, ad un maglione giallo dai significati mantra, o un abito bianco, portato nella colorata Harlem, al funerale di Sylvia Woods, regina del Soul Food. Stivali, uniformi, T-shirt, volti, in otto episodi a tema, divertenti e commoventi, per sentirsi giovani, liberi, pieni d’energia, e lontani dalle convenzioni.

Courtesy of Roland Neveu
Tahar Rahim, protagonista di “The Serpent”, in onda su Netflix.

The Serpent, dal 2 aprile, in onda su Netflix

Miniserie da otto episodi, ispirata a eventi reali, per narrare la storia del truffatore, e killer seriale francese Charles Sobhraj, interpretato qui dallo straordinario Tahar Rahim (lo vedremo a giugno nell’atteso The Mauritanian, visto all’ultima Berlinale) e dei tentativi di assicurarlo alla giustizia. Fingendosi inizialmente un commerciante di pietre preziose, il viaggio, insieme alla fidanzata Marie-Andrée Leclerc, attraverso la Thailandia, il Nepal e l’India, tra il 1975 e il 1976, un periodo temporale nel quale commettono una serie di crimini lungo ‘l’Hippie trail’ in Asia. I due diventano così gli indiziati principali di una catena di omicidi di giovani turisti occidentali, mettendoli al centro di una caccia serrata, divisa in diversi continenti.

Courtesy of FRANCESCO BERARDINELLI/NETFLIX © 2021
“Zero”, in onda su Netflix

Zero, in onda su Netflix dal 21 aprile

Serie collettiva, formata da giovani talenti italiani, di prima e seconda generazione, a partire da Giuseppe Dave Seke, e Miguel Gobbo Diaz, protagonisti nel raccontare la storia di un ragazzo, Zero, e del suo (super) potere, diventare invisibile. Non un supereroe, ma un eroe moderno che impara a conoscersi quando il Barrio, il quartiere della periferia milanese da dove vuole scappare, si trova invece in pericolo. Un’ avventura metropolitana e “di strada”, d’amicizia, amore, di appartenenza e riscoperta, dove a scandire il ritmo c’è anche la colonna sonora, canzoni come Red Bull 64 Bars x Zero di Marracash prodotta da Marz, o proprio Zero di Mahmood, music supervisor di un episodio.

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“Anna”, in onda su Sky

Anna, dal 23 aprile su Sky

Seconda occasione di vedere all’opera Niccolò Ammaniti, il grande scrittore di Io non ho paura e Come Dio comanda, che dopo Il miracolo, torna ad adattare visivamente, dirigendo (ecco la novità) una serie ispirata da un capolavoro letterario, Anna, uscito per Einaudi. Un racconto distopico, di un mondo distrutto, ambientato in una Sicilia decadente, ma bellissima, riconsegnata alla natura e senza più adulti, un viaggio dove la protagonista, Anna, parte alla ricerca del fratellino rapito, Astor. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, i grandi spazi deserti di un’isola riconquistata e selvaggia, la protagonista (bravissima l’esordiente Giulia Dragotto) ha come guida il quaderno che le ha lasciato la madre. È il libro delle istruzioni, da scoprire giorno per giorno, in cui le regole del passato non valgono più, e quindi dovrà inventarne di nuove.