Pre e probiotici: caratteristiche, a cosa servono, dove trovarli

Pre e probiotici: caratteristiche, a cosa servono, dove trovarli

di Eleonora Gionchi

Di origine naturale, pre e probiotici sono i nuovi ingredienti protagonisti della Clean Beauty, nuovo trend cosmetico per chi desidera una pelle bella e sana.

A livello cosmetico, nell’ultimo periodo si parla molto di prebiotici e probiotici e di quanto facciano bene alla pelle, tanto da essere diventati i nuovi ingredienti nello skincare. Ma a cosa servono? E cos’è il microbiota cutaneo su cui agiscono?

Iconmagazine.it cerca di fare chiarezza.

L’attenzione sul microbiota

La superficie cutanea, per quanto detersa, ospita una serie di batteri “buoni” – si parla di 500 specie differenti e di 2 milioni per ogni centimetro quadrato – che compongono il cosiddetto microbiota cutaneo che ha la funzione di garantire la salute del nostro organismo, pelle in primis. Quando non c’è più equilibrio sulla superficie cutanea, per esempio a causa di stress, cattiva alimentazione o fumo, insorgono dei problemi come rossori, pizzicori o anche acne; in questi casi i probiotici non stanno più agendo correttamente lasciando la pelle più indebolita. Questi microrganismi infatti aiutano il nostro organismo, la pelle in questo caso, a difendersi dalle aggressioni esterne.

Il mondo cosmetico ha recentemente scoperto che, utilizzando all’interno dei prodotti di skincare i probiotici e i prebiotici, si ha una routine quotidiana che garantisce veramente una pelle pulita. Questo trend prende il nome di Clean Beauty e, visto l’utilizzo di ingredienti naturali, ha preso molto piede nella cosmesi green e bio e sta avendo molto successo: non a caso Treatwell, la piattaforma per la prenotazione di trattamenti beauty, ha evidenziato come la richiesta di trattamenti che agiscono sul microbiota – ma anche le ricerche su Google riguardo all’argomento – siano aumentati del 110%.

Differenze tra probiotici e prebiotici

I probiotici, presenti in tutto l’organismo soprattutto nell’intestino, sono quindi batteri buoni che proteggono dagli agenti esterni, difendono dai batteri cattivi e combattono contro i radicali liberi, il sole e l’inquinamento. I prebiotici, invece, sono di origine vegetale – provengono per esempio dalle fibre – e stimolano e aiutano lo sviluppo dei probiotici stessi. Grazie alle nuove tecnologie, quindi, la cosmesi è riuscita a incorporarli all’interno dei prodotti skincare così da garantire una pelle veramente sana, pulita ed esteticamente bella.