

Cocktail con il rye whiskey
Come valorizzare un distillato che è protagonista di una forte rinascita, ma che talvolta viene ancora sottovalutato: ecco tre ricette da provare
Ormai è conclamata da tempo la rinascita del rye whiskey, il distillato di segale che è stato il primo a essere prodotto negli Stati Uniti e che oggi, grazie alla selezione delle materie prime e alla sapienza dei master distiller, è diventato una presenza imprescindibile nei bar di tutto il mondo.
È però vero che talvolta il rye non gode della stima che invece merita, e lo stesso discorso vale anche per i cocktail che lo utilizzano come ingrediente principale. È un curioso pregiudizio, che forse affonda le radici nel lontano passato, quando nei primi anni del XX secolo il rye era distillato un po' alla buona e si era meritato il soprannome di 'torcibudella'.
Fra i molti segnali che certificano il cambio di rotta possiamo citare l'autorevole Whisky Bible di Jim Murray, in base alla quale il miglior whisky del 2016 è appunto un rye (il Crown Royal Northern Harvest Rye). Inoltre, secondo gli esperti di Whisky Advocate, il Booker's Rye è il secondo miglior whisky del mondo, sempre per l'anno 2016, distaccato di un soffio dal primo classificato. E l'elenco potrebbe continuare.
Ovviamente può essere tranquillamente gustato da solo, ma costituisce anche un prezioso ingrediente per i bartender. Basta solo tenere conto, nella preparazione di un buon cocktail, che è meno dolce e morbido rispetto a un bourbon e che ha un carattere forte, aggressivo e asciutto. Ecco tre ricette che ne esaltano le qualità.
MANHATTAN
È uno dei cocktail più famosi al mondo e spesso viene preparato con il bourbon. Ma la ricetta nasce con il rye, che si armonizza meglio fra le note dolci del vermout e l'amaro dell'angostura. Si prepara mettendo in un mixer alcuni cubetti di ghiaccio e poi due terzi di rye, un terzo di vermouth e due gocce di angostura. Si versa in una coppa, decorando con una ciliegina al maraschino oppure con una scorza di limone.
THE LIBERAL
La ricetta appare per la prima volta in un ricettario pubblicato nel 1895, poi cambia nel corso degli anni fino a diventare, nel 1914, quella che conosciamo oggi. Si prepara mettendo gli ingredienti in uno shaker con ghiaccio: 45 millilitri di rye, 15 di vermouth dolce, 8 di Amer Picon e uno spruzzo di angostura. Servire in un calice basso, con un cubetto di ghiaccio e una fettina d'arancia.
SAZERAC
Originariamente era fatto con il cognac, ma la ricetta è cambiata adottando il rye, sembra per colpa di un'epidemia di fillossera della vite che, nel corso del XIX secolo, mise a dura prova l'industria vinicola francese. È un grande classico della città di New Orleans e si prepara mettendo nel mixer un cucchiaino di zucchero e sciogliendolo con 3-4 gocce di Peychaud's Bitters e qualche goccia di acqua. Poi, aggiungere cubetti di ghiaccio e mescolare lentamente per una trentina di secondi. A questo punto si prende un tumbler precedentemente raffreddato e vi si versa un cucchiaino di assenzio (o di pastis): ruotare il bicchiere in modo che l'assenzio ricopra i bordi del bicchiere e poi gettare il liquido in eccesso. Resta solo da versare il contenuto del mixer, senza il ghiaccio, e poi 60 millilitri di rye. Decorare con una scorza di limone.
Scopri le caratteristiche del rye whiskey