Al via una nuova collana dedicata alle paure contemporanee

Nasce in Italia una collana editoriale dedicata al medical noir, meglio conosciuto come medical thriller per la sua lunga storia anglosassone (tra cui la celeberrima Patricia Cornwell), edita da Ink Edizioni e diretta da Edoardo Rosati e Danilo Arona. Che firmano a quattro mani anche il primo titolo, La maledizione della croce sulle labbra, una storia ad alto tasso di paura ambientata a Milano. Li abbiamo intervistati.

Andiamo subito al cuore del problema: quali sono le paure più forti dal punto di vista della salute in Italia?

Edoardo Rosati: “La paura del contagio, il timore di una pandemia. Che poi significa aver paura di portarsi dentro qualcosa che ci ucciderà e di cui siamo inconsapevoli”.

Danilo Arona: “Sono paure ancestrali, le stesse descritte da Jean Delumeau nel suo libro La paura in Occidente e che hanno origine nel Medioevo. La paura di qualcosa importato da fuori”.

Ha a che fare con la paura del diverso?

Rosati: “Non vogliamo dare una chiave politica. Qui il diverso è il virus, il batterio o l’untore perché minacciano l’ordine costituito. Ma tutti siamo diversi reciprocamente perché, di fronte alla malattia e al pericolo di contagio, chiunque diventa un potenziale untore. Il protagonista del nostro romanzo, un medico infettivologo, infatti, ragiona così e si trasforma in un detective”.

Arona: “Beh, di questi tempi c’è anche un problema di gestione delle notizie a livello giornalistico, certo. Ma il tema è il rapporto di noi sani con l’altro malato”.

A proposito di notizie, qual è il rapporto del vostro romanzo con i fatti di cronaca?

Rosati: “Tutti quei casi inspiegabili di omicidi e suicidi spesso concatenati e messi a punto dalla stessa persona, trovano spiegazioni perfettamente logiche in un romanzo di questo tipo: la violenza dilaga come agente virale, il virus trasforma le persone e le spinge a commettere questi gesti estremi. La spiegazione quindi va cercata tra le cellule del corpo. E noi stessi ci siamo accorti che nella trama del nostro libro si rintracciano dei fatti realmente accaduti”.

Arona: “Tutti i titoli della collana sono legati all’attualità in maniera molto diversa naturalmente, ma sono storie sulle paure più verosimili. Riguardano gli ospedali e i prontosoccorso, che sono, in fondo, il corrispettivo moderno dei castelli di Dracula”.

Perché noir?

Rosati: “Il thriller consente di rimaner ancorati alla notizia, al lavoro giornalistico. Con il termine noir volevamo allargare un po’ i confini: noir indica un territorio meno definito, dove ci sono medici detective ma che potrebbero essere anche assassini e vittime, che agiscono in un tempo meno definito, nel presente come anche nel passato, in un plot da romanzo storico, per esempio. E forse anche perché definisce dei confini più europei rispetto al thriller di sicura matrice anglosassone”.

Arona: “Alle persone piace avere paura e leggere storie che parlano di paure verosimili… in certi casi piace ancora di più. A me, per esempio, piace nutrirmi di queste storie sin da quando ero bambino che mi appassionavo moltissimo quando trovavo qualche romanzo che si occupava di virus nella collana Urania. Anche in musica. Mi sono occupato moltissimo del satanismo e di quel particolare intervallo musicale chiamato diabolus in musica, il tritono, che crea una dissonanza inquietante… beh, per il musicista è una assoluta goduria suonarlo. E anche per chi l’ascolta: il coinvolgimento è garantito”.

La maledizione della croce sulle labbra, primo titolo della collana Madical noir, esce per Ink Edizioni il 21 giugno. Danilo Arona è giornalista, scrittore, musicista, critico cinematografico e letterario, particolarmente attento a indagare le paure nostrane. Edoardo Rosati si è laureato in medicina con l’obiettivo di fare il giornalista medico – scientifico. Si occupa di cinema e fumetti horror nonché di narrativa.