Theatre On a Line: il teatro che resiste (al telefono)

Theatre On a Line: il teatro che resiste (al telefono)

di Valentina Lonati

Mentre in tutta Italia i teatri sono ancora chiusi, a Genova la Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse riprende la programmazione teatrale con uno spettacolo nato quasi 10 anni fa eppure attualissimo, che scorre attraverso la linea telefonica. E che rilancia il dibattito su cosa sia (e debba essere) il teatro oggi.

Tra tutti i settori danneggiati dalla crisi sanitaria, quello dello spettacolo dal vivo è senza dubbio il più colpito. Paralizzati dallo scorso marzo fino a data da destinarsi, i teatri cercano di reagire (e resistere) con spettacoli in streaming o con progetti girati in casa, nati per dare sfogo a un’esigenza espressiva che oggi perde il suo palco d’elezione. Impossibile, del resto, far ripartire la stagione teatrale in questo momento. Oppure no?

A Genova c’è il caso della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, che insieme al Teatro Dioniso di Torino ha ripreso per prima la programmazione con uno spettacolo nato quasi 10 anni fa, nel 2011: Theatre On a Line (fino al 7 giugno) della compagnia italo-australiana Cuocolo/Bosetti, un one-to-one telefonico tra l’attrice Roberta Bosetti e l’interlocutore. Uno spettacolo sull’intimità che si svolge tra perfetti sconosciuti, tracciando mappe immaginarie di possibili incontri in un gioco sul significato, ieri e oggi, di essere connessi, in linea. Ogni telefonata è una storia diversa, proprio perché interattiva.

Nato in Australia all’interno del ciclo di spettacoli Interior Sites Project – tutti ambientati in luoghi inusuali come hotel, strade e metropolitane – Theatre On a Line diventa oggi un modello (l’unico, forse?) per continuare a fare teatro. Una scelta, quella di ripartire proprio con questo spettacolo, che si inserisce nel percorso iniziato più di 40 anni fa dal Teatro della Tosse: fare “teatro fuori dal teatro”, sui moli, le navi, tra i vicoli o i capannoni industriali. Un approccio “liquido” al teatro che oggi sembra più che mai necessario.

«Chiedo ai miei colleghi di diventare visionari di quello che c’è. Questa crisi ci potrebbe aiutare a cambiare strada. Nella presa di coscienza della fragilità del sistema (non solo teatrale) potrebbe diventare una tappa nel cammino del cambiamento. Non dico di abbandonare i teatri a cui, anche se non li usiamo, siamo tanto legati, ma d’intraprendere contemporaneamente un viaggio teatrale, al di là delle abitudini, che incorpori i temi mitici dell’interrogarsi, del ricercare, che serva come mappa di desideri, sogni, paure», hanno raccontato Cuocolo e Bosetti.

Theatre On a Line è fruibile da chiunque in qualsiasi parte del mondo: per partecipare è necessario acquistare online il biglietto sul sito del Teatro della Tosse indicando giorno, ora e lingua (lo spettacolo è disponibile in italiano, inglese o francese). Successivamente viene inviato un numero di telefono da chiamare all’orario stabilito (anche da whatsapp per chi si trova all’estero), insieme a una password. La durata dello spettacolo varia dai 15 minuti e la mezz’ora.