Ferrari in passerella, debutta la collezione del marchio di Maranello

Ferrari in passerella, debutta la collezione del marchio di Maranello

di Digital Team

La nuova direzione di Ferrari con il direttore creativo Rocco Iannone che porta in passerella la sua collezione debutto

È la prima collezione moda di una casa automobilistica. Un investimento extra automotive unico. Ferrari segna la storia delle auto di lusso portando in passerella una nuova narrazione di brand extension. Un progetto che amplia il perimetro della propria attività, che accende la luce su quella relzione solida tra auto e moda che si fonda su valori artigianali ed estetici.

Il fare auto e il fare moda condividono le stesse radici. Per questo forse la scelta della location dello show ricade nel cuore della catena di montaggio V12, disegnato dall’architetto Jean Nouvel. Una scelta che sottolinea la tangibilità tra questi due mondi.

A guidare, letteralmente, questo importante progetto Nicola Boari, Chief Brand Diversification Officer della maison del Cavallino. La firma della collezione è giovanissima, Rocco Iannone direttore creativo uscente di Pal Zileri e un’intensa formazione da Giorgio Armani. Il designer ha osservato con attenzione, studiato e onorato i passaggi cotruttivi dietro ad ogni auto che porta la firma Ferrari. Così ha lavorato minuzionsamente per dare vita ad una collezione che si ispira all’anatomia umana per dare forma a curve sinuose ed ergonomiche che doventano manifesto di linguaggio di una nuova generazione. 

Fluidità, sembra la parola d’ordine che fa da fil rouge sulla collezione. I tessuti sono multifunzionali e sostenibili. I colori primari, le forme innovative che definiscono un’estetica audace, intrepida e decisa. Su tutto domina, ça va sans dire, quel logo che è diventato simbolo di eccellenza in tutto il mondo. Stampato all over, macro o micro su fodere e camicie in seta, bomber, blazer cuciti a mano, trench e pijiama suits in seta. 

La collezione nasce senza i limiti dettati dalla mutevolezza dello stile, dalla stagionalità, dalle tendenze della moda o dalle narrazioni di modi e mode di nicchie socio-culturali giovanili e non. I suoi riferimenti derivano anche da altri mondi creativi: l’arte, la musica, la letteratura e in genere tutte le arti visive non sono qui semplici fonti d’ispirazione ma si trasformano in espressioni di contaminazione.


Il finale della sfilata Ferrari a Maranello (Photo by Daniele Venturelli/Daniele Venturelli/WireImage )

Il nuovo progetto di Ferrari, fortemente voluto dal presidente Ferrari John Elkannagisce nelle linee guida di quanto più originale racchiude l’identità Ferrari: produrre oggetti ed esperienze esclusivi nei cui valori si riconoscono le persone, senza distinzioni di culture e di identità sociali.

L’operazione, che tra le atre cose vede un importante rinnovo di tutti gli store del Cavallino e la collaborazione con lo chef stellato Massimo Bottura per la gestione dello storico Ristorante Cavallino di Maranello (MO), (il locale di fronte agli Headquarters di Ferrari in cui Enzo Ferrari era solito consumare il pranzo della domenica) nasce con forza dal motto del suo fondatore: «La passione non si può descrivere, si può solo viverla», Enzo Ferrari.