I vincenti del futuro? Tra ambiente, blockchain e scienza

I vincenti del futuro? Tra ambiente, blockchain e scienza

di Antonella Tereo

Quali prospettive professionali si affacciano nell’era post-Covid? Quali settori daranno più opportunità?

Molti esperti delle human resources l’hanno già detto: la pandemia ha tracciato le linee guida di una nuova era, anche nel lavoro. Non solo nelle modalità, ormai rivoluzionate dal sistema da remoto o nei modelli smart più evoluti ma anche in nuovi campi. Le competenze più apprezzate saranno in primis quelle trasversali – ben vengano le specificità di alcune capacità tecniche (hard skill) ma la flessibilità dei ruoli, la creatività soggettiva e proficua nell’applicarle (soft skill) guadagnerà sempre più spazio.

Ma in quali gli ambiti?
“Se consideriamo l’ultimo rapporto Unioncamere-Anpal rispetto alle previsioni occupazionali e dei fabbisogni professionali e formativi per il quinquennio 2021-2025, emerge che oltre il 70% dei lavoratori sarà chiamato ad avere competenze specialistiche che saranno soprattutto competenze green e competenze digitali di base e per professioni maggiormente specializzate – ci rivela la Presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni alle quali verrà richiesto di svolgere funzioni con più elevati livelli di complessità. È la dimostrazione che l’evoluzione tecnologica ha avuto riflessi irreversibili sul mercato del lavoro.”


Competenze e flessibilità dei ruoli restano alla base del successo

Blockchain

Un’abilità sicuramente pressocché ignota fino qualche anno fa guadagna terreno: è nel cosiddetto mondo di blockchain (organizzazione di un flusso di lavoro che condivide in tempo reale dati e logiche su una rete stabile ed immutabile). La situazione pandemica, ma non solo, ha accelerato un fenomeno che sfrutta la condivisione e l’organizzazione di valori, ha evidenziato i benefici strutturali che lo stesso processo in senso assoluto potrebbe apportare a molteplici situazioni, generando risorse per gli attori che ne prendono parte (e scardinando logiche finora adottate).

Secondo il rapporto 2021 dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger curato dal Politecnico di Milano, si tratta di un vero e proprio ecosistema che ‘…quest’anno ha visto moltiplicare applicazioni, utenti e capitale investito (il cui valore è aumentato di 20 volte, arrivando a 21 miliardi di dollari) dimostrando la capacità di queste tecnologie di supportare servizi in grado di intercettare valore significativo, rivolgendosi ad un pubblico ampio e ridefinendo il ruolo degli intermediari.’

La scommessa è essere al passo con simili tecnologie: riuscire ad adottare nuovi modelli e in nuovi settori in espansione, dalla finanza alle assicurazioni, dall’ospitalità all’advertising.

Markus Spiske
La tecnologia e la conoscenza di linguaggi digitali restano il fulcro di molte professioni anche future

Sostenibilità tecno-ambientale

La grande sfida resta senza dubbio la tutela del Pianeta, da vincere. Ma anche da sfruttare (in senso buono) per investire in opportunità lavorative. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, invece no.
Non solo l’impegno condiviso ormai politicamente (che sarà siglato anche dalla XXVI Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in programma a novembre prossimo a Glasgow) o la sempre più variegata offerta formativa internazionale sul tema, ma anche la più eclettica gamma di soluzioni che vengono gradualmente adottate da Enti pubblici e privati per la conservazione delle risorse primarie del proprio territorio e il recupero di energia spingono a nuove strade di sviluppo nel settore.

L’approccio consapevole all’ambiente, del resto, è storia solo di qualche decennio, mentre il lavoro che ci aspetta per riparare agli errori della cosiddetta era antropocene è ancora molto lungo, in una lotta contro le lancette. Vincerà (almeno professionalmente) chi saprà convertire consumi in risparmio in modo tecnologicamente sempre più avanzato. E qui le prospettive di crescita su cui le stesse aziende già investono sono sempre più interessanti.

Wendelin Jacober
Si moltiplicano le aziende che investono nel recupero delle risorse ambientali

(New) E-Commerce

Non parliamo certo dell’avvento del fenomeno ma del suo radicale booster che la pandemia ha solleticato. Nel prossimo futuro sarà la rete a supporto della rete a decollare: figure che della vendita online fanno il loro pane quotidiano saranno fra le prime ad essere richieste per un trend che non sembra si possa esaurire, nemmeno con il sospirato “ritorno alla normalità”.

Addetti al marketing e alla comunicazione digitale, ma anche professionisti che lavorano nel back stage del web e delle su prossime evoluzioni. “Oggi registriamo una forte e costante mancanza di software e web developer Alessandro Rimassa, docente al Talent Garden Innovation School, tra i massimi esperti italiani di future of work ed education, imprenditore, fondatore di Changers e Radical HR Club – professione che impiega anche junior che si formano in accademie online come Aulab, fiore all’occhiello della formazione italiana in questo ambito. E mancano i designer dell’esperienza (ux designer) e delle interfacce (ui designer).


Content managment, marketing e e-commerce in piena espansione su varie piattaforme

Ambito scientifico

E come trascurare l’ambito medico-scientifico? La microbiologia, la ricerca farmaceutica, ma anche le figure assistenziali che dovranno far fronte a nuovi piccoli cluster come ad eventuali nuove ondate emergenziali. Vaccini, terapie e ricerca avranno un ruolo continuo e ancor più strutturato, a detta di molti. L’industria del settore, dopo il suo recente riscatto, guadagnerà attenzione in molti Paesi. Le aziende farmaceutiche del resto già ora stanno acquisendo inevitabilmente una nuova forza, ma stanno anche favorendo un indotto (rispetto al passato) finora quasi marginale.

Ne deriva anche una conseguente necessità di figure specializzate, al lavoro sulle prossime frontiere di sviluppo di ambiti di ricerca e sviluppo perché, se è vero che ogni virus può avere i mesi contati – come si è visto con la recente emergenza – prima di scontrarsi con nuove forme di difesa alla sua diffusione, è anche vero che la continua evoluzione di forme virali avranno putroppo di che “nutrire” la ricerca. La direzione è già intrapresa del resto, adeguando sempre più dinamiche sociali e progetti di sviluppo non solo per prevenire ma anche per curare. Come dire: scientificamente provato.