Jorge López

Jorge López

Per inseguire il sogno di diventare un artista poliedrico ha affrontato una (temporanea) rottura con i genitori. Ma ne è valsa la pena. Partito dal Cile, ha conquistato il successo planetario con la serie di Netflix Élite. E ha avuto il privilegio di ballare con Madonna

di Juan Sanguino

Jorge López sta conquistando il mondo, Paese dopo Paese, di piattaforma in piattaforma. Attore, modello e ballerino cileno, conosciuto per il ruolo nella serie fenomeno Élite di Netflix, lo scorso febbraio ha partecipato alla sfilata di Zegna durante la Fashion Week di Milano e ha colto l’occasione per posare per Icon, oltre che per intercettare nuove offerte di lavoro in Italia. Anche se non ha ancora imparato l’italiano, trova sempre un modo per farsi capire: «La mia frase preferita è “mi piace’”. Gli italiani sono diretti, schietti e questo mi piace, lo trovo molto sexy». 


Camicia Zegna, orecchini
“Juste un Clou” in oro rosa, collana “Panthère de
Cartier” in oro bianco e diamanti, Cartier

Il luogo preferito è Napoli: se n’è innamorato durante una visita per un servizio fotografico. «È un po’ pericolosa, dicono, è una città portuale piena di quartieri, però a me piace questo stile di vita perché anch’io vengo da un quartiere». López è cresciuto nella regione di Llay-Llay, 90 chilometri a nord di Santiago del Cile, dove ha vissuto un’infanzia in sintonia con il nome di quel luogo: Llay-Llay significa “vento-vento” nella lingua degli indigeni cileni mapuche. «Giocavamo in montagna, costruivamo fortini e fabbricavamo teleferiche per attraversare i fiumi. Ero come Mowgli, il bambino della giungla». 


Maglia e pantaloni
Zegna, orecchini “Panthère de Cartier” in oro giallo, Cartier

A 16 anni ha preso la decisione di lasciare gli studi e partire per trasferirsi a Santiago: una scelta che gli è costata un anno di silenzio con i genitori. Nella capitale cilena ha lavorato con i bambini emarginati, ha partecipato a tutti i casting possibili e ha ballato il tip-tap per le strade per guadagnare qualche soldo. Ha vinto persino un concorso di ballo: il premio era una masterclass con Madonna a Toronto. Arrivato sul posto, una linea sul pavimento separava gli alunni dalla star, nessuno poteva oltrepassarla, ma Jorge riuscì ad avvicinare Madonna dandole un bacio. Gli addetti alla sicurezza cercarono di trattenerlo, ma la cantante li fermò. E durante il ballo, Jorge la vide fargli l’occhiolino dallo specchio. Fu come se avesse ricevuto la benedizione della popstar. «La settimana successiva partecipai al casting della Disney e venni selezionato. Da lì è iniziata la mia vita».

Grazie alla serie argentina Soy luna di Disney Channel, López è diventato una star in tutta l’America Latina. Il ritmo di lavoro era militare (cinque ore di pattinaggio al giorno, 220 episodi in tre stagioni, tre tour mondiali in due anni), ma ad opprimerlo era il controllo della Disney. Mi dicevano cosa pubblicare sui social, quali foto cancellare e dove andare. Io ho sempre fatto di testa mia, lì c’erano troppe regole». Di notte si arruffianava gli addetti alla sicurezza per uscire un paio d’ore a divertirsi, con la promessa (sempre mantenuta) di tornare puntuale. Terminato con Disney, è volato a Madrid per iniziare le riprese di Élite. 


Maglia e pantaloni Zegna, scarpe Versace, collana “Clash de Cartier” in oro rosa, Cartier

In questo dramma di adolescenti benestanti, il decimo in lingua non inglese più visto su Netflix, interpreta Valerio, un ragazzo ricco innamorato della sorellastra, coinvolta in una relazione a tre con un adolescente omicida. Le scene sessuali esplicite l’hanno costretto ad affrontare la sua timidezza. «Fa parte del mio lavoro. Devi impegnarti a essere più empatico per far sentire l’altro a suo agio: se tu brilli, brillo anch’io. Sono molto pudico, immaginate quando ho dovuto mostrare il pene in un calzino! Ma mentre lavoro non provo vergogna».


Tank top stylist’s archive, pantaloni e
stivali Gucci

López ha festeggiato i 30 anni confinato in un albergo di Rio de Janeiro e, appena possibile, si è stabilito in un quartiere delle favelas dove i suoi vicini giravano armati. «Mi piace vivere a 360 gradi e conoscere tutte le realtà anziché sentirne parlare; mi piace chiacchierare, guardare negli occhi le persone e capirle, mimetizzarmi. Non voglio certo che mi derubino o mi uccidano, ma qui si impara anche l’arte della sopravvivenza».


Cappotto,
pantaloni e scarpe
Zegna, collana “Panthère
de Cartier” in oro bianco e diamanti, Cartier

Fin dall’inizio delle riprese di Élite, Jorge vive a Lavapiés, il quartiere bohémien di Madrid, ma non ha smesso di viaggiare. Negli gli ultimi due anni ha girato serie negli USA (Now and Then, AppleTV+), in Messico (Mala fortuna, Prime Video), in Brasile (L’alta stagione, Netflix), in Spagna (Operación Marea Negra, Prime Video, per la quale ha dovuto imparare l’accento gallego in quelle che definisce «le due settimane più terribili della mia vita»). Dopo aver girato una serie argentina in cui finalmente ha un ruolo comico – il film preferito da bambino era Mamma ho perso l’aereo, e il personaggio che più gli sarebbe piaciuto interpretare è quello di Jim Carrey in The Mask – la prossima tappa è Londra, e ovviamente ha già in programma di venire in Italia per continuare la collaborazione con Zegna. 


Camicia
e pantaloni Zegna, collana “Panthère de Cartier” in oro giallo, Cartier

Durante uno dei suoi viaggi a Roma è riuscito a realizzare il sogno della nonna di visitare il Vaticano. «Ѐ molto cattolica, ha 87 anni e ci teneva tantissimo. Offrire alla mia famiglia quest’esperienza è stato uno dei momenti più belli della mia vita». Un altro aspetto del successo è la fama a livello internazionale – su Instagram sfiora i nove milioni di follower – che sta imparando a gestire: «Ormai convivo con la popolarità e devo accettarla, nel bene e nel male. Fa parte del gioco. Alla prima ondata di notorietà ero giovanissimo e sono impazzito, ma non succederà più. Il successo ha un lato oscuro e, come dice Rosalía, “Es mala amante la fama” (la fama è una pessima amante)». Quindi cosa consiglieresti allo Jorge di 16 anni che ha fatto arrabbiare i genitori per essersi trasferito a Santiago? «Di fare esattamente la stessa cosa».

Photos by Giampaolo Sgura, Styling by Edoardo Caniglia, Grooming: Ezio Diaferia. Styling assistant: Valentina Volpe