Alla scoperta di lupi e avventura selvaggia sulle orme del regista francese andato nel Paese asiatico per girare “L’ultimo lupo”

Jean-Jacques Annaud è uno dei più grandi registi contemporanei, che ha vissuto in diversi angoli del mondo, oltre che a Parigi, dove risiede e dove torna regolarmente. Ma c’è un posto che gli è rimasto nel cuore e lo ha colpito per i suoi paesaggi spettacolari e sconfinati e per quello spirito selvaggio e avventuroso che lo contraddistingue. “Mi ci sono recato per girare L’ultimo lupo e da subito mi ha stregato”, confessa il regista. “Racconta di uno studente di Beijing, Chen Zhen, che nel 1967 viene mandato a vivere tra una tribù nomade di pastori mongoli… Mentre viene ordinato di eliminare tutti i lupi, considerati un pericolo per le greggi, lui diviene amico di un cucciolo di lupo”, racconta. E, come in tanti dei suoi film, in cui sono gli animali grandi protagonisti, come le tigri di Due fratelli o gli orsi di L’orso, qui saranno i lupi a conquistarvi.
Allo stesso modo vi verrà voglia di andare in vacanza in Mongolia, ancora ricca, come nel periodo del film, di cultura, tradizioni e, soprattutto, di panorami che rimangono nella memoria. “Mi sono voluto inoltrare nella Mongolia più profonda, all’interno, in un territorio davvero selvaggio, come durante l’ambientazione del film di pastori e di nomadi”, spiega  Jean-Jacques, con cui siamo andati alla scoperta delle mete più belle.  

Tra le zone da visitare ci sono Hohhot, Grassland, Taipusi Qi, Zhenglan Qi, Xanadu e Duolun. Si possono fare esperienze a cavallo nel Gegentala Grassland, dove si  vede perfino il wrestling mongolo e si fa festa intorno al fuoco, ammirare il monastero  Dazhao Monastery, il museo Inner Mongolia Museum, la gola di sabbia Resonant Sand Gorge e Jiangjun Yashu a Suiyuan City.
Molto affascinante è la parte orientale del Paese con Xilingol League, Chifeng e Tongliao

Per chi desidera avvistare i lupi, ci sono alcuni tour operator specializzati, tra cui Blue Wolf Travel e Tenuun Tours.