

La storia di Cassina in 10 prodotti cult
Le icone del design: 10 prodotti che hanno fatto la storia di Cassina, azienda che vanta tra i suoi progettisti maestri dell’architettura e del design come Gio Ponti e Vico Magistretti
Correva l'anno 1927 quando a Meda, epicentro dell'industria italiana del design, i fratelli e imprenditori Cesare e Umberto Cassina fondavano Cassina. Destinata a imporsi come una delle realtà più rilevanti della scena (non solo) nazionale, l'azienda compie nel secondo dopoguerra il fondamentale passaggio dalla produzione artigianale a quella seriale, supportato da quella che diventerà un'attitudine del brand: il coinvolgimento di influenti architetti e designer internazionali. Risale a questa fase una delle icone insuperate del made in Italy: la celeberrima seduta Superleggera di Gio Ponti, prodotta ininterrotta dal 1957.
Appartiene al decennio successivo, più precisamente al 1964, l'acquisizione dei diritti esclusivi mondiali di riproduzione di quattro modelli disegnati dagli architetti Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand, che rappresentano il nucleo costituito della preziosa Collezione Cassina I Maestri, che ancora oggi riunisce alcuni dei classici assoluti del design mondiale del Novecento. Prima di arrivare alla storia recente, con l'affidamento dell'incarico di art director all'architetta e designer spagnola Patricia Urquiola, la linea del tempo restituisce anni scanditi da prestigiose collaborazioni. Disegnano per Cassina anche Vico Magistretti, Mario Bellini, Ronan & Erwan Bouroullec, Rodolfo Dordoni, Piero Lissoni, Gaetano Pesce e Philippe Starck, fra gli altri.
In attesa del lancio globale del progetto The Cassina Perspective, in programma a metà aprile 2021, che segnerà il debutto delle nuove collezioni casa, intraprendiamo un viaggio a ritroso tempo scandito dai 10 prodotti che contribuito alla crescita e alla fama del brand.
1. Veliero di Franco Albini

Nata come pezzo unico nel 1940, destinato all'abitazione milanese dell'architetto e designer Franco Albini, Veliero è una libreria da terra che rimanda al mondo della nautica, grazie alla peculiare combinazione fra elementi lignei e tiranti in acciaio. Rieditata da Cassina, conquista per la sua carica sperimentale e per la capacità di lasciarsi attraversare dalla luce e dall'aria, lasciando che libri e oggetti disposti sui suoi ripiani in vetro siano quasi 'liberi di fluttuare' nello spazio domestico.
2. PA' 1947 di Ico Parisi

Progettata dall'architetto e designer Ico Parisi, questa raffinata consolle dispone di una struttura e di un piano lavoro in legno di frassino; i dettagli in metallo ne completano l'iconica linea. Originariamente destinata a un committente privato, si distingue per le quattro gambe a 'Y', evoluzione di uno schizzo di lavoro basato su un limitato numero di linee che Parisi fissò sul foglio bianco.
3. LC4 di Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand

Semplicemente: la chaise loungue per eccellenza, sinonimo di riposo e di rispetto per le forme del corpo umano. Inclusa nella collezione che Cassina ha intitolato a Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand, suoi progettisti, nonostante i quasi cento anni di vita continua a influenzare i designer internazionali. Merito, probabilmente, della struttura ad arco e del peculiare accostamento fra legno, tubolari metallici e pelle.
4. LC9 di Charlotte Perriand

Scomparsa nel 1999, la progettista francese Charlotte Perriand è ampiamente annoverata fra le voci artefici del radicale cambiamento avvenuto nel design nel corso del XX secolo. Il suo LC9 è un versatile tavolino-sgabello e nella versione iniziale prevedeva una seduta in canna d'India su telaio metallico; oggi è disponibile in cuoio.
5. Zig Zag di Gerrit Thomas Rietveld

Seduta cult del Novecento, porta la firma del progettista olandese Gerrit Rietveld, il cui nome si lega indissolubilmente al movimento De Stijl. Risalenti all'inizio degli anni Trenta ed esito della connessione fra quattro elementi in legno incernierati fra loro, nasce come evoluzione di una precisa volontà del suo autore: proporre una seduta sviluppata secondo una linea continua.
6. Superleggera di Gio Ponti

Dichiarata evocazione delle chiavarine liguri, Superleggera di Gio Ponti racconta di una sfida (vinta) del design italiano. A caratterizzarne l'esclusivo design sono le gambe, dalla sezione triangolare e di appena 18 mm, e soprattutto il peso pari a soli 1.700 grammi. In produzione, senza interruzioni, dal 1957, dispone di una struttura in frassino e di un sedile con telaio in faggio.
7. Lady di Marco Zanuso

Si osserva la poltrona che valse a Marco Zanuso la medaglia d'oro alla IX Triennale di Milano e si torna con la mente alle atmosfere degli anni Cinquanta, decennio al quale appartiene l'iconica Lady. Rivestita in tessuto o in pelle, cela al proprio interno una solida struttura in acciaio e un'imbottitura in poliuretano espanso; il processo costruttivo alla base del prodotto introdusse una serie di innovazioni nella lavorazione delle sedute morbide.
8. Maralunga di Vico Magistretti

Premiato con il Compasso d'Oro ADI nel 1979 per questo divano, Vico Magistretti ha raccontato di aver concepito Maralunga a partire dalla semplice idea di 'un bracciolo con un cuscino attaccato', prevedendo che quest'ultimo potesse oscillare. La trasformabilità rappresenta uno dei punti di forza del prodotto, che può essere rivestito in pelle o in tessuto.
9. Barrel Taliesin di Frank Lloyd Wright

Anche l'architetto statunitense Frank Lloyd Wright rientra nel catalogo Cassina, con un arredo che rimanda esplicitamente alle atmosfere delle sue celebri dimore. Con il suo andamento semicircolare, la poltroncina con braccioli Barrel dispone di uno schienale a listelli lignei che confluisce a terra, nella robusta base.
10. Willow di Charles Rennie Mackintosh

Dall'aspetto quasi regale e scultoreo, questa avvolgente 'poltrona-trono' è una riedizione del modello disegnato dal poliedrico progettista scozzese Charles Rennie Mackintosh. A contraddistinguerla è l'alto schienale, che come il resto della struttura è realizzato in legno di frassino laccato in nero a poro aperto. Originariamente era impiegata anche come divisorio.