Jon Kortajarena

Jon Kortajarena

Di lui hanno detto che è l’ultimo top model, ma la sua più recente inter-pretazione in El inmortal lascia prevedere che potrà essere anche un grande attore. Per il momento si gode la vetta. Sulle passerelle e sugli schermi

di Carlos Primo

La leggenda dice che l’unica ad avere potere decisionale sui suoi capelli sia la madre, Nuria, parrucchiera di professione. Inevitabile chiedergli cosa lei pensi del fatto che suo figlio si sia presentato allo shooting per Icon con un taglio cortissimo. «L’ha presa bene. E poi me li sono tagliati io, se fai da solo non è tradimento». Indossatore prediletto di Tom Ford, divo delle passerelle, e ciuffo più imitato del settore, Jon Kortajarena ha tutte le ragioni per vedere un futuro roseo. Dal 2009 coltiva in parallelo la carriera attoriale, e il 27 ottobre ha debuttato su Movistar+ con El inmortal, serie che ci porta nella Spagna degli anni 90 e ripercorre il mito della gang di delinquenti e narcotrafficanti dei Los Miami – un noir gitano in cui è nelle vesti di Caballero, stella del piccolo schermo coinvolta nei traffici del capobanda, cui dà il volto Álex García. «È stata la volta in cui, come attore, ho spiccato il volo e ne vado molto fiero». Il trascorso da modello lo ha aiutato a costruire il ruolo. «Mi sono ispirato ad alcuni personaggi che ho conosciuto nel mondo della moda. Ho cercato di non accentuarlo troppo, ma la realtà dei fatti era molto più selvaggia».


Negli anni 90 la vita di Kortajarena era diversa. «A 11 anni, cioè nel periodo in cui è ambientata la serie, ero un bambino ipersensibile, giocavo con gli altri, ma ero più a mio agio in famiglia e con le zie». In quella realtà a cavallo tra città e campagna, Jon scopriva il mondo tramite il cinema. «I film di Almodóvar mi hanno fatto percepire che, in qualche modo, nel mondo degli adulti mi sarei trovato molto più a mio agio. Volevo crescere».A scoprire Jon fu colui che ancora oggi è il suo agente, Juan Carlos Tubilla, che gli propose di tentare la sorte a Parigi. «Quando lo dissi, mia madre e mio nonno si scandalizzarono un po’. Nonno mi diceva: “Se vuoi fare qualche foto vai, poi torni e studi”, e io rispondevo “Ma potrei farlo di mestiere… Lasciami provare un anno”». La moda in cui è approdato Kortajarena nei primi 2000 era tutta un fermento: vendite, sfilate, riviste, campagne. E per la prima volta quel terremoto scuoteva anche la moda uomo. «Di punto in bianco ero a Parigi e ogni cosa mi sembrava spregiudicata. Per un diciottenne di Bilbao non era poco». La sua reazione fu di osservare senza partecipare. «Arriva presto il momento in cui impari a distinguere le compagnie che ti arricchiscono dalle tossiche. I problemi arrivano quando smetti di pensare che quello è un lavoro non il tuo stile di vita».


Nella parabola di Kortajarena c’è un prima e un dopo: lo spartiacque è l’incontro con Tom Ford. Lo stilista texano, che aveva rivoluzionato Gucci a metà anni 90, nel 2006 ha lanciato il suo marchio con una collezione uomo che, per 13 anni, ha avuto il volto dell’attore basco. Su una scena dominata da modelli adolescenti, la bellezza volitiva di Kortajarena incarnava una nuova virilità. «Ero un modello tra mille e mi ha reso un top model. In lui ho trovato un riferimento per sviluppare certi tratti della mia mascolinità. Non mi riferisco solo al saper portare un abito, ma al garbo, al modo di relazionarmi. E mi ha fatto conoscere un mondo sofisticato che avevo visto solo nei film». L’ambiente della moda ha poi permesso a Kortajarena di riabbracciare il suo primo amore: il cinema. «Ho sempre voluto recitare, ma non ce n’era stata l’occasione. Perciò quando Ford mi propose una parte in A Single Man (2009) mi sono esaltato». Nell’esordio da regista del texano, Kortajarena aveva il ruolo spettrale e poetico di un ragazzo che incontra il protagonista in una scena epifanica: pochi minuti, sufficienti a segnare la nascita di una stella. «Non ho avuto nessun coach. Ho fatto l’audizione e tre giorni dopo sono iniziate le riprese». Dopo quella parte ha frequentato la scuola di recitazione, rifiutando nel frattempo alcuni copioni per cui non si sentiva pronto.


L’attesa paga: nel 2015 riprende a recitare. Appare sfigurato in Pelle (2017) di Eduardo Casanova, e ha il primo ruolo da protagonista nella serie Le verità nascoste (2018). Poi le parti ricorrenti nelle due stagioni di Alto mare (2019) e, ora, in El inmortal. Oggi, da attore e modello, si gode entrambe le strade. L’ascesa vertiginosa nello star system, ammette, lo ha preservato da tutti quei soprusi che facevano parte della moda di quegli anni e che il movimento #MeToo ha messo in luce. «Vedevo molto nudo e molta libertà, ma pensavo che facesse parte del mestiere. Non mi accorgevo che per alcuni poteva essere una brutta esperienza». La moda gli ha permesso anche di conoscere persone che stima. Come Karl Lagerfeld. «La sua energia, il suo senso dell’umorismo, il suo modo di lavorare: potevo stare ore ad ascoltarlo». Negli ultimi anni ha fatto scalpore l’amicizia con Madonna. «È stata pura chimica. È una ribelle, ma con una causa». Stabilitosi a Lisbona dopo anni a Londra, Kortajarena ha un’agenda molto fitta. «Amo lavorare nella moda e oggi sono nella posizione di poter scegliere», riflette. E rileva un cambio di mentalità nel settore, che non fa lavorare solo i ragazzini. «Noi trentenni stiamo mille volte meglio che a 20 anni, quando hai le insicurezze dei bambini e un corpo acerbo. A 37 anni sei più colto, più bravo a letto, stai meglio tra la gente, sai scegliere. Per questo voglio rimanere nella moda. Se poi arrivano dei copioni validi, non smetterò. Tutto sta nell’organizzarsi, e questo non è un problema mio, ma del mio agente, no?».

Photos by Daniel Riera, styling by Nono Vázquez

Grooming: Iván Gómez @One Off Artist. Styling assistant: Martí Serra, Daniela Gil