Joseph Gordon-Levitt e la piattaforma collaborativa HITRECORD

Joseph Gordon-Levitt e la piattaforma collaborativa HITRECORD

Joseph Gordon-Levitt ci racconta il suo ambizioso progetto HITRECORD, una piattaforma online che unisce i creativi di tutto il mondo.

c. A. Mattanza
di Alessandra Mattanza

‘Grandi cose vengono fatte da una serie di piccole cose messe insieme’, credeva Vincent Van Gogh.

Van Gogh era un solitario che si isolava per dipingere e che viveva spesso nel suo mondo fatto di mostri e ombre della mente, oltre che di grande talento e passione per l’arte. Ma la creatività non deve essere stimolata solo dall’isolamento.

Joseph Gordon-Levitt (quest’anno in due film lanciati su Netflix, lo sci-fiction Project Power e il dramma giuridico The Trial of the Chicago 7), personaggio dal talento poliedrico, attore, regista, cantante e imprenditore high-tech, è convinto di una cosa: “Per me la collaborazione è sempre stata più importante della competizione per avere successo. E ci si diverte perfino di più!”

Allo scorso Sundance Film Festival 2020 ha festeggiato il decimo anniversario della sua piattaforma HITRECORD. “L’avevamo lanciata nel 2010 proprio durante questo festival, che si svolge a Park City, tra la neve dello Utah, perché ha sempre dato voce ai progetti indipendenti. E la nostra piattaforma multimediale ha proprio questo scopo. Si pone come unica nel suo genere nel mondo dei social media, perché a differenza di Facebook o di Instagram, dove chi carica fotografie e contenuti non viene pagata, noi paghiamo chi collabora su HITRECORD ogni volta che ricaviamo denaro da qualcosa…” spiega Joseph.

HITRECORD dà la possibilità ad artisti, musicisti, designer e creativi di tutti i settori, e da tutto il mondo, di realizzare varie tipologie di progetti: un film, un documentario, un libro, un fumetto, un cartone animato, una canzone o un brano musicale.

Nel 2020, durante il confinamento domestico, Joseph ha lanciato anche la serie originale di YouTube Create Together #WithMe (lo racconta qui) che a settembre 2020 ha vinto un Emmy, con episodi ogni lunedì su come collaborare insieme da casa durante la pandemia.

“Molti di tutti noi hanno trascorso tantissimo tempo online negli scorsi mesi, nella speranza di uscire presto da questi periodi di quarantena o, semplicemente, per connettere e comunicare con gli altri. Per me il modo migliore di connettermi con gli altri è realizzare qualcosa insieme. E per questo intendo non soltanto parlare o discutere, ma portare a termine qualcosa che sappiamo non riusciremmo mai a fare da soli. Per questo ho lanciato questo show’, spiega.

La caratteristica più bella di HITRECORD è che si possono incontrare creativi di tutte le lingue, di tutti i paesi del mondo, senza confini di spazio o restrizioni di ogni tipo.

“Tra i molti progetti, abbiamo creato una serie di oltre 400 libri e paghiamo i nostri collaboratori per i diritti d’autore, anche dopo anni, allo stesso modo abbiamo realizzato un documentario con il rapper Logic, Band Together with Logic, o perfino campagne sociali e di consapevolezza”.

HITRECORD cela anche una bellissima storia. “In effetti tutto è cominciato come una specie di gioco insieme a mio fratello Dan (purtroppo Dan è morto nel 2010, n.d.r.). Io ho lavorato come attore fin da bambino, ma poi decisi di smettere di recitare per un periodo per studiare e andare al college. A 19 anni, ricominciare non era tanto facile, come spesso capita in questo settore a chi rimane fuori dal “giro”. In quel periodo creammo con Dan un sito minuscolo, davvero semplice, quasi per frustrazione mia, dato che allora non riuscivo più ad avere un ruolo che mi convincesse. Decisi così di mettere online musica e canzoni che creavo, insieme a video e storie. Mio fratello era un coder e anche lui un artista molto creativo. Fin dal principio ci divertimmo tantissimo e non era di certo per fare denaro. Subito ci rendemmo conto che altre persone postavano cose molto interessanti e ci sentimmo spinti a contattarle per lavorare insieme…” racconta.

Il progetto si sviluppò poi con il co-fondatore di HITRECORD, Jared Geller. “Ci siamo conosciuti quasi vent’anni fa, quando io ero ancora all’università a New York, la mia prima estate nella City, e recitavo a teatro in una produzione Off-Broadway e Jared era assistente della produzione. Usava già molti strumenti high-tech e girava con essi piccoli video. Oggi fanno tutti video con gli iPhone, ma, a quei tempi, non era così. Alla fine io cercavo un posto dove stare e diventammo pure compagni di appartamento” ricorda Joseph. Alla fine HITRECORD fu fondata nel 2010, inizialmente solo col denaro di Joseph, poi con finanziamenti dalla Silicon Valley. “Ci siamo resi conto che per crescere, per diventare più grandi, avevamo bisogno di aiuto” fa presente Joseph.

Oggi della sua comunità, che si è trasformata in una vera e propria compagnia high-tech, fanno parte 750.000 persone da tutto il pianeta e ha pagato oltre 3 milioni di dollari di compensi ai collaboratori dal 2010.

“Questa idea mi è nata proprio dal mio lavoro di attore. In fondo, quello che ho sempre amato maggiormente di quella professione è stata proprio la collaborazione con tante persone diverse sul set e nel processo creativo. Non è stata la celebrità, non sono state le sfilate sul red carpet, o il denaro che ha fatto il film al botteghino a rendermi felice, ma quell’esperienza di aver lavorato insieme agli altri. A volte è semplicemente bellissima, altre è difficile, altre è controversa, altre è complicata, ma lascia sempre un segno nella mia anima, uno stimolo al mio spirito creativo. In fondo: non è meglio invece di lottare uno contro l’altro unire le forze per avere successo tutti insieme?”.

Il suo sogno? “Diventare sempre più grandi, ma anche essere in grado di creare nuove app, start up, vari progetti AI, che richiedono tanti ingegneri o tecnici specializzati e quindi grossi investimenti che ancora non abbiamo. Ma sono sempre stato una persona molto positiva, quindi ho fiducia nel futuro e nelle nuove tecnologie che possono rendere tutto possibile” confessa.

“La creatività è solo collegare le cose’ – Steve Jobs