Saul Nanni

Saul Nanni

«Bisogna poter staccare, dedicarsi ad altro. È una forma di “ribellione” personale». A dirlo è il giovane talentuoso attore, brillante interprete trasversale, tra dramma e commedia, serie tv e cinema, con una laurea ormai quasi in tasca

di Andrea Giordano

Classe “Generazione Z”. Quella dei nati dopo il 1997, che continua a mostrare e dar valore alla propria voce. Saul Nanni, 23 anni, bolognese doc e nome biblico importante, fa parte di questa schiera di talenti. Attore di sostanza, calibrato, nonostante il seguito sui social (700mila follower su Instagram), capace di guardare alle cose, ma senza bruciare le tappe. «Un po’ alla volta», è il suo motto. Lo stesso che, a breve, lo farà diventare anche dottore all’Università Cattolica, a Milano, la città nella quale si è trasferito, prossimo (gli mancano pochi esami), alla laurea in Linguaggio dei Media, indirizzo Cinema e Audiovisivi.


Abiti Loro Piana

L’intraprendenza d’altronde non gli è mai mancata. Basti pensare a quando si presentò davanti alla porta di Pupi Avati che, anni fa, stava cercando un emiliano dal volto un po’ californiano. Risultato: preso per il ruolo principale ne Il fulgore di Dony. O quando andò a un provino per incontrare il suo idolo, Kakà, mettendosi inconsapevolmente in mostra al punto da essere poi richiamato alla prima audizione. Da allora non ha più smesso. Niente male per «un grande indeciso» come lui. Lo stesso che però ha saputo affascinare leggende viventi come Oliviero Toscani, che lo fotografò tempo fa in una campagna-evento di Benetton, o Giorgio Armani, che «in un momento di tale tragedia è riuscito a darci l’ennesima lezione: creare bellezza. Quando personalità del genere vogliono scoprire il vero te, è un’esperienza unica» racconta.


Abiti Loro Piana

Un interprete trasversale, che ha saputo distinguersi brillantemente tra serie tv come Made in Italy e pellicole tipo Mio fratello è un dinosauro o Sotto il sole di Riccione. Adesso è il momento di crescere ancora. L’occasione è il prossimo lavoro, diretto e interpretato da Kim Rossi Stuart, Brado. «È stata l’esperienza più importante della mia vita artistica», racconta, «avevo la sensazione di stare in una vera e propria scuola: sarà una sorta di western metropolitano, si parla di un rapporto burrascoso tra padre e figlio, è il tema del film».


Tutto Brunello Cucinelli

Tutto il contrario della realtà, invece, nella quale la figura paterna è stata oltremodo fondamentale nel suo percorso umano e di «cinefilo pericoloso», come ama definirsi. Cresciuto a pane e cinema fin dai 10 anni, dunque, vedendo le opere di registi come Kubrick e Woody Allen in una sorta di rituale, oggi ha trovato nella recitazione ulteriore consapevolezza. «Il set è la vita», dice, «ma c’è bisogno di poter staccare, dedicandosi ad altro. È una forma di “ribellione” personale e dalle varie sfaccettature, nella quale ora sto iniziando a spaziare. Viviamo in un mondo talvolta troppo superficiale, in cui devi sempre dimostrare qualcosa e farlo vedere. Preferisco appassionarmi alle storie in cui credere dall’inizio alla fine, lo dico da spettatore. È lì che cerco di capire la naturalezza dei grandi attori».


Brunello Cucinelli

Per Saul è il momento di crescere nuovamente. L’occasione è il prossimo film, diretto e interpretato da Kim Rossi Stuart, Brado, una sorta di western metropolitano. «Ѐ stata l’esperienza più importante della mia vita artistica».  

Nella foto di apertura, Saul Nanni indossa abiti Loro Piana

Photos by Giampaolo Sgura, Styling by Ilario Vilnius, Grooming: Ezio Diaferia using Cotril. Styling assistant: Federica Arcadio