Professione naso, chi è e come lavora

Professione naso, chi è e come lavora

di Eleonora Gionchi

Memoria olfattiva sopra la media. Il maitre parfumeur traduce ispirazioni in fragranze. Una professione che avanza

Maitre parfumeur, creatore, profumiere, aromatario: sono molte le parole per definire un lavoro tanto particolare quanto affascinante. Conosciuto dai più come “naso”, questo misterioso personaggio realizza le fragranze che quotidianamente ci accompagnano, traducendo in scia olfattiva l’ispirazione o l’idea del brand che rappresenta; quasi dei “ghost writers” del profumo che negli ultimi tempi si stanno guadagnando però la loro fetta di meritato successo.

Professione naso: quali le caratteristiche da avere

Punto di forza di un naso è la fortissima memoria olfattiva che gli permette di memorizzare all’incirca 3.000 sentori, contro il massimo di 1.000 odori di una persona qualunque, che sapientemente mescola tra loro dando vita alla fragranza. Alla particolare propensione naturale si aggiunge spesso l’essere nato e cresciuto in una famiglia di profumieri e aver annusato essenze fin da bambino, oltre a eventuali successivi studi accademici e stage in aziende del settore. Ma non è detto che per tutti la genetica sia così importante: alcuni creatori possono infatti avere alle spalle esperienze professionali totalmente differenti ed essere approdati alla profumeria un po’ per caso.

Il lavoro di un Maitre parfumeur

Il lavoro di un naso consiste nel tradurre l’ispirazione in profumo. All’inizio, carta e penna alla mano, il profumiere scrive quella che potrebbe essere la formula più adatta che ha in mente. Poi, nel laboratorio circondato da provette, bilance di precisione e strumenti vari, realizza la fragranza che deve racchiudere la storia, l’emozione o l’idea alla base del profumo. Fondamentale sono le ricerche delle materie prime, suddivise in naturali e chimiche e che spesso vengono acquistate al chilo, oltre alle essenze che provengono da tutto il mondo.

Molti di questi nasi creano fragranze per più marchi contemporaneamente. È il caso per esempio di Bertrand Duchafour naso per L’Artisan Parfumeur, per cui ha creato la Explosions d’Emotions, ma anche per Penhaligon’s, Amouage e molti altri marchi. Alcuni invece sono Maitre Parfumeur diventando così i creatori ufficiali della maison: è il caso di Jacques Polge, storico naso di Chanel, che ha deciso di ritirarsi nel 2013 cedendo il posto al figlio.

Come si diventa nasi? I percorsi dei nasi storici

Esistono scuole nel mondo, principalmente in Francia ma anche in Italia, che offrono una preparazione nel settore con l’unico requisito, per quanto riguarda i corsi d’Oltralpe, di avere un diploma in chimica; accanto, stage e corsi di formazione all’interno di grandi aziende che permettono di consolidare la propria cultura.

Molti nasi hanno alle spalle esperienze completamente differenti rispetto allo studio accademico classico. Mona di Orio ha fatto il suo apprendistato da Edmond Roudnistka mentre Yosh Han, naso e fondatrice di Yosh, ha iniziato in una boutique di Aspen tra olii, essenze e materie prime; altri invece sono stati spinti dalla curiosità del loro stesso naso come Lorenzo Villoresi, uno dei creatori italiani più conosciuti, che dopo una laurea in Filosofia e Filologia ha compiuto numerosi viaggi in Medio Oriente durante i quali si è appassionato agli aromi, alle spezie e ai loro odori, a quello che le materie aromatiche potevano creare se mescolate tra di loro; curiosa è anche la storia di Gérald Ghislain, naso e direttore creativo di Histoires de Parfums, con una formazione culinaria che gli ha permesso di evolversi poi verso la creazione di profumi.

Ci sono poi nasi che hanno scelto un percorso specializzato nel settore, facendo apprendistati o stage in aziende del settore, studiando a Grasse, patria del profumo, le materie prime, laureandosi in chimica per poi proseguire con specializzazioni nel campo. E poi esistono le dinastie di profumieri, quelli per cui il destino a volte è un po’ segnato: Polge, Creed, Ellena sono tutte famiglie che da generazioni si occupano della creazione di fragranze e i cui eredi sono, a loro volta, nasi e profumieri.

Il profumiere, un mestiere bisex

Tutti i nasi sono uomini? No, assolutamente. Va detto che negli ultimi anni un folto gruppo di donne sta iniziando a prendere sempre di più il sopravvento con creazioni raffinate e originali. Personaggi come Lyn Harris, naso e fondatrice di Miller Harris, l’italianissima Laura Tonatto, creatrice di fragranze su misura, la francese Olivia Giacobetti che ha realizzato profumi per Diptyque, Frederic Malle, L’Artisan Parfumeur e Lubin, e la prematuramente scomparsa Mona di Orio sono solo alcuni dei nomi di nasi donna che stanno portando una ventata di femminilità in questo mondo.