Un angolo celeste di Caraibi in Côte d’Azur quasi segreto. 40 chilometri di coste e clima mite tutto l’anno. Per chi ama la natura e e per assistere alla Coppa del mondo di vela

Non si può certo dire che Hyères, situata all’estremo sud della Francia, sia una scoperta recente: alla fine del Settecento era già meta di villeggiatura amata anche dalla regina Vittoria. Oggi è il porto di partenza verso meraviglie marine: la vicina penisola di Giens e le isole Porquerolles, luoghi magici, tra cielo e mare. Ma non sono solo le famose spiagge della zona e lo shopping ricercato a portare i viaggiatori a Hyères. Ha un centro storico medievale, tra splendidi giardini pubblici (quattro ‘jardins remarquables”), e monumenti come la Tour Saint Blaise, realizzata dai Templari nel XII secolo (oggi spazio espositivo), o la chiesa di Saint Louis in stile romanico e gotico. Un po’ di sano trekking verso lo sperone roccioso dove ci sono i resti del castello dell’anno Mille offre una straordinaria vista panoramica su tutto il territorio circostante, a partire dalla penisola di Giens, collegata al continente attraverso un doppio cordone sabbioso che racchiude le saline e lo stagno dei Pesquiers. Villa Noailles, straordinario esempio di architettura modernista a cavallo tra gli anni 20-30 del ‘900, di per sé vale la visita. Per gli appassionati di vela, appuntamento con l’Isaf sailing World Cup Hyères (22-29 aprile) che riunisce i migliori velisti al mondo. Notti all’hotel Reine Jane, piccolo resort degli anni ‘50, rinnovato lo scorso anno. 14 camere (arredate da design diversi e ispirate al Mediterraneo), un bistrot, un tetto-terrazza di 200 mq. 

Porquerolles, l’isola eco-chic, è la più grande tra le isole dell’arcipelago. Qui, la natura è incontaminata e protetta da rigide norme ambientali, volte alla salvaguardia di questo territorio piccolo ma prezioso. Lungo la costa settentrionale le spiagge di sabbia bianca e foreste di pini marittimi che arrivano fino nel mare azzurrissimo. La chicca? A giugno aprirà Villa Carmignac, un centro culturale gestito dalla Fondazione Carmignac, composto da uno spazio espositivo – con più di 250 opere, fra cui alcuni capolavori di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring – e un parco di sculture all’aperto. Il versante opposto è più aspro e selvaggio, con scogliere e piccole calette raggiungibili attraverso sentieri scoscesi, o navigando.

Muoversi fra le isole a bordo di una barca è il modo migliore per scoprire questi luoghi da sogno. Parco naturale dal 1963, l’isola di Port Cros è invece decisamente più selvaggia. Tante calette punteggiano la costa. Qui l’offerta alberghiera è limitata, come i luoghi di ristorazione, ma è bella proprio per questo. L’Ile du Levant è una riserva naturale, una delle mete note per la pratica del naturismo. Ripide strade portano al villaggio principale dove regna la quiete e dal quale si possono raggiungere alcune spiagge stupende.