Positano e la Costa d’Amalfi sono una meta perfetta in tutte le stagioni. Per il ponte del 1° novembre o dell’8 dicembre, ecco tutto quello che potete fare, vedere, provare e mangiare

In fuga a Positano. Gemma della costiera amalfitana. In ottobre o novembre, quando i colori e gli odori sono ancora quelli dell’estate, anzi, più dolci, e la calca ferragostiana è ormai solo un ricordo. Per concedersi gli ultimi bagni di sole e di mare, distesi sulla Spiaggia Grande ormai vuota, o in barca fino a Capri, isola di fascino da assaporare con tranquillità. E, dopo il consueto giro di shopping tra le infinite botteghe di abitini e sandali, gustarsi al ristorante Covo dei Saraceni, a pochi passi dal mare, ottimi piatti della cucina tradizionale positanese. 

Arroccata su un bastione di tufo, Sorrento ha una posizione strategica tra i golfi. Meta di villeggiatura a 360 gradi, atmosfera coinvolgente e ricchezze artistiche per i “palati” più esigenti. Come il Duomo del XV secolo dal bizzarro campanile. Ma è soprattutto un posto di mare, adatto a chi ama rocce e scogli. Una sosta all’Hotel Bellevue Syrene, ospitato in una villa del ‘700 ristrutturata con vista sul golfo di Napoli. Piace per l’atmosfera d’altri tempi che si respira, i soffitti affrescati e gli arredi d’epoca. E per trascorrere infine la sera nella quiete della terrazza dell’albergo, inondata di verde e a picco sul mare, magari sorseggiando un bicchiere di Falanghina intrattenuti amabilmente da Nello Pane, perfetto padrone di casa. Soggiorni da fiaba allHilton Sorrento Palace con vista spettacolare sulla costiera sorrentina e una splendida piscina interna circondata da roccia naturale con piante tropicali, colonne di marmo e affreschi.

Una puntatina nel capoluogo campano non può mancare. Scrigno di musei e luoghi d’arte, Napoli è una città che conquista il cuore. Il segreto? La sua doppia anima: tradizione e innovazione, locali rétro e concept store d’avanguardia. Di mattina presto, prima che il traffico vi tramortisca, prima colazione tra gli stucchi dorati e le specchiere del Caffè Gambrinus, un salotto affacciato su Palazzo Reale e il Teatro San Carlo, dove l’espresso è doc: corto, cremoso e densissimo, in tazzina bollente. Con croissant o sfogliatella. S’impone una sosta, in tarda mattinata, alla settecentesca Cappella Sansevero, dove una teatrale illuminazione appena realizzata mette in luce il Cristo velato del Sammartino. Visitata la chiesetta si risale il quartiere Decumano Maggiore e San Gregorio Armeno, strada che conduce verso l’universo dei pastori e dei presepi: una miriade di microscopiche botteghe dove, ogni giorno dell’anno, gli artigiani scolpiscono ed espongono statuine natalizie di ogni dimensione e forma, a soggetto sacro e profano, mischiando angeli e madonne a Pulcinella e Totò. Quindi pausa lunch (con babà) da Brandi, storico locale dove è stata inventata addirittura la pizza Margherita, frequentato dal 1780 da personaggi famosi.