Da Fendi a Roma, a Pucci a Firenze, passando per Louis Vuitton a Ferrara: gli atelier dell’artigianalità made in Italy si aprono al pubblico

Un’occasione per scoprire la magia che si cela dietro la creazione di un prodotto complesso come una scarpa o un vestito, un evento unico nel quale le manifatture dei marchi più noti in Italia e nel mondo aprono le porte ai visitatori che desiderano incontrare i maestri artigiani, la condivisione di un patrimonio più unico che raro: sono queste le motivazioni che hanno portato LVMH, il conglomerato del lusso francese, ad organizzare in passato Les Journées Particulières, giornate intere nelle quali schiudere i propri laboratori nel mondo, gioielli custoditi con riserbo, al pubblico.

Un evento che si ripete anche quest’anno, il 20, 21 e 22 maggio (e vista la grande affluenza delle scorse edizioni, è possibile già da ora prenotare la propria visita gratuita sul sito dedicato). Ecco 4 dei loro laboratori che saranno aperti nel Belpaese:

Ferrara: poco fuori dalla cittadina de Il giardino dei Finzi Contini, sorge un rettangolo disegnato dallo studio Barthélémy Griňo Architectes. Si tratta della manifattura recentemente inaugurata di Berluti, marchio fondato dall’italiano Alessandro Berluti, capace di produrre e soddisfare le esigenze dei suoi 40 monomarca nel mondo. Dalla forma dello stabilimento, che evoca una scatola di scarpe, passando per i soffitti in faggio a ricordare il tipo di legno usato per le forme, tutto è realizzato nel nome della calzatura di qualità. Gli artigiani introdurranno i visitatori alle varie fasi della realizzazione, dallo sviluppo e realizzazione del prototipo al prodotto finito. Nel mezzo, le fasi di selezione delle pelli, dal canguro alla nappa, la loro colorazione per assumere quelle venature tipiche delle scarpe Berluti, e la vetrificazione, procedimento che regala loro la lucentezza.

Fiesso d’Artico: tra Padova e Venezia, sulle rive del Brenta, nel ‘paese della scarpa’, dove gli artigiani producevano le calzature per l’aristocrazia veneziana del XIII secolo, si staglia come un parallelepipedo di 14.000 mq ideato da Jean-Marc Sandrolini, la manifattura di Louis Vuitton. Nel giardino interno una scultura di Nathalie Decoster, L’Object du Désir, e una scarpa lunga 2,70 metri realizzata con pentole e coperchi di Joana Vasconcelos, sottolineano il rapporto della maison con l’arte contemporanea, a cui abbinano un savoir faire centenario: due giorni e un numero di operazioni variabili da 150 a 250, dalla pittura a mano con pennellatura alla cucitura con sbieco passando per l’applicazione dei punti che ricordano i punti sella dei laboratori di pelletteria, i numeri necessari a produrre un solo paio di scarpe lasciano stupiti.

Roma: istituzione della romanità, il marchio Fendi in occasione della tre giorni apre sia il suo palazzo, la boutique all’incrocio tra via Condotti e via del Corso, che il Palazzo della Civiltà italiana, il monumentale complesso pensato dagli architetti Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno La Padula e Mario Romano per l’esposizione universale del 1942 e ristrutturato dal marchio nel 2015. Apparso in film che hanno fatto la storia della cinematografia, da Roma, città aperta di Rossellini, a L’eclisse di Antonioni, e mai aperto al pubblico, è possibile visitarlo e scoprire i segreti delle pellicce del brand delle sorelle romane, le tappe delle loro realizzazioni, e osservare il panorama dal secondo piano.

Castelfiorentino: un palazzo toscano edificato nel XVI secolo, nelle campagne tra Pisa e Firenze, Palazzo Granaiolo era una delle residenze più amate dal Marchese Pucci, nel quale la figlia Laudomia ha deciso di portare una parte del’immenso archivio del marchio amato dal jet set americano, Jackie in primis. Inoltre, è possibile incontrare i modellisti e i designer che introducono all’heritage, e visitare il Talent Center, uno spazio multifunzionale nel quale studenti di moda e design sono liberi di sperimentare, a contatto con i pezzi storici.