Bushwick e Williamsbourg, districts di Brooklyn, sono la nuova dimora di artisti e creativi. Da vedere, e vivere. Ecco dove e come

Fino a pochi anni fa l’intera area era off limits, poco sicura, e non tutti i tassisti erano felici di spingersi fin qui, nell’entroterra di New York. Ora Bushwick, partito in sordina, è il quartier generale di artisti che trovano l’ispirazione nella sua anima grezza e industriale. Welcome nella nuova Williamsburg di Brooklyn, non più lontana dal centro, ma ancora autentica con i suoi muri colorati a colpi di pennelli e bombolette spray, i negozi vintage, i café dall’atmosfera d’altri tempi, i negozi di musica e centri d’arte contemporanea. I murales sono giganteschi e ricoprono intere facciate di palazzi. Una sorta di megamuseo a cielo aperto. 

L’impulso più forte è venuto da Joe Ficalora e dal suo impegno per il rinnovamento e la promozione di questa zona. Così, ha creato The Bushwick Collective, un’esposizione permanente di street art che, attraverso i colori accesi e i personaggi reali o di fantasia immortalati sui muri dei palazzi e delle fabbriche del quartiere, racconta non solo il grande desiderio di ripresa ma anche i sogni e le speranze di un’intera comunità. Vengono organizzate delle vere “street art walk”, che guidano i visitatori alla scoperta di alcuni dei maggiori artisti presenti tra le vie di questo variopinto quartiere.  

Anche Williamsburg, negli ultimi dieci anni, si è trasformato da quartiere di capannoni industriali in un’enclave di boutique artigianali, librerie alternative, spazi per la musica elettronica, ristoranti per gourmand e locali per buongustai (Pies-N-Thighs è un posto grazioso frequentato da newyorkers veri, dove mangiare cibo americano). Particolarmente piacevole la visita durante il periodo estivo, in cui concedersi un pausa lungo l’East River State Park con vista spettacolare sullo skyline di Manhattan. 

Situato nella parte più occidentale del Queens, Long Island City fu in passato un importante centro manifatturiero. Oggi è il quartiere di riferimento per l’arte contemporanea, oltre che essere un quartiere residenziale. I complessi industriali sono stati trasformati in gallerie d’arte e sedi di istituzioni artistiche. Da visitare la sede del MoMa PS1, una mecca per veri appassionati, costantemente aggiornato sulle tendenze e sulla creatività delle nuove leve che espongono i loro lavori in questo ex edificio scolastico che ha conservato in parte intatta la sua struttura originale. 

Nel Meatpacking District, sorge il Whitney Museum of American Art, una delle più grandi istituzioni culturali newyorkesi, trasferita da poco in una nuova discussa sede, progettata da Renzo Piano, vicino alla High Line. Qui un tempo si trovavano gli stabilimenti che lavoravano la carne; oggi è un quartiere di tendenza  trasformato in un luogo denso di attività creative, famose boutique di moda e gallerie d’arte. 

Da vedere assolutamente, il One World Observatory, nuova meta must-to-see di New York. Costruito in cima al One World Trade Center – la “Freedom Tower” che ha preso il posto delle Torri Gemelle dopo l’attentato dell’11 Settembre – l’Osservatorio regala ai visitatori un vista spettacolare su Manhattan e su tutta la città.

Naturalmente la città vanta hotel da sogno, come The Knickerbocker, affacciato sulle luci di Times Square. Ci si deve andare in questo albergo anche solo per salire sul rooftop e bere un cocktail guardando i tetti nel cuore di Manhattan. Sempre in posizione centrale, tra la 6° e la 7° Avenue, vicino alla New York Highline, a Times Square e al Madison Square Garden, il nuovissimo INNSIDE New York NoMad, dal design contemporaneo e di tendenza.