Nella Ville Lumière tra mostre e locali alla moda

A Parigi è tempo di Fashion Week (fino al 2 ottobre), ma con l’autunno arrivano pure tante altre iniziative interessanti. E anche la città pare animata di una nuova energia, sempre più attiva nelle arti, tanto cosmopolita, con tantissimi ristoranti e bar alla moda, oltre che eternamente carica di un forte romanticismo.

Una delle mostre più interessanti si scopre presso il Panthéon, dentro e fuori, Illustres! (fino all’8 ottobre) del famoso street artist, e artista, maestro nell’arte dello stencil C215. “L’idea era di dare un volto a queste grandi e importanti figure storiche, che sono spesso note solo per il loro nome, personaggi famosi come Victor Hugo, Voltaire, Marie Curie, ma perfino meno familiari come Painlevé, Toussaint Louverture e Berthelot. Raffigurare i loro volti fuori dal Panthéon, per le strade all’aperto, è come dare loro una nuova vita. Così passato e presente, vita e morte, si fondono. Allo stesso modo anche chi non è interessato alla street art, ma alla storia, vi si avvicina, come il contrario”, spiega C215. “Con la stessa curiosità si può scoprire il quartiere, attorno alla collina Montagne Sainte-Geneviève, nel V arrondissement, carico di storia e di fascino: con l’Ecole Normale Supérieure, il Collège de France, la Forney Library, il Curie Museum, la Maison des Océans, il Lycée Henri IV, la Sorbonne” aggiunge. Fino al 20 ottobre si può vedere un’altra mostra di C215, Perdus de Vue, alla Galerie Mathgoth.

Diverse mostre sono dedicate a Picasso: Blue and Pink al Musée d’Orsay (fino al 9 gennaio 2019), i maggiori capolavori al Musée Picasso (fino al 13 gennaio 2019), Fellini / Picasso Cinémathèque francaise (fino al 28 luglio 2019). Spettacolare è il grande evento ed esposizione su Gustav Klimt all’Atelier des Lumières (fino a gennaio 2019), in uno spazio immenso dove si ammirano i maggiori dipinti dell’artista al ritmo di valzer.

La Fondation Louis Vuitton organizza anche due grandi mostre: di Jean-Michel Basquiat e di Egon Schiele (dal 3 ottobre 2018 fino al 14 gennaio 2019), con opere mai esposte prima in Europa. Per questa occasione il Mandarin Oriental, Paris offre un pacchetto, “Basquiat & Schiele, Art at Fondation Louis Vuitton” per pernottare in hotel e visitare le mostre con accesso e accoglienza VIP, colazione al ristorante Camélia, la Paris City Guide di Louis Vuitton, per esplorare la città scoprendo tutti i luoghi più alla moda. Il Mandarin Oriental, di interior design contemporaneo, è circondato da maestosi palazzi storici ed eleganti boutique, a pochi passi dal Louvre, dal Musée des Arts Décoratifs, dalla galleria fotografica Jeu de Paume. “Siamo immersi nel cuore della prestigiosa via Rue Saint-Honoré, la “capitale” del quartiere della moda. La designer Sybille de Margerie ha voluto creare un arredo e uno stile con influenze dell’Oriente che incontra l’Occidente, con artisti francesi che hanno lavorato insieme ad altri internazionali, come il fotografo di moda americano Man Ray e le sue famose immagini “Le Baiser”, la scultrice Nathalie Decoster, il fotografo Ali Mahdavi, il ritrattista di animali Thierry Bisch, lo scultore Gérard Roveri, il fotografo Jean-Baptiste Huynh, che si ammira nella Suite Royale Mandarin e nella Suite Royale Orientale. Ospitiamo alcuni dei locali prediletti da stilisti e uomini d’affari, tutti gestiti dallo Chef Thierry Marx, tra cui il ristorante da gourmet Sur Mesure par Thierry Marx, che ha due stelle Michelin, Camélia, The Cake Shop e il Bar 8. Nel cortile interno si può anche cenare all’aperto tra magnifiche camelie e suggestioni d’arte moderna, mentre la nostra spa, con trattamenti ispirati a quelli orientali, è una delle più grandi di Parigi, con una magnifica piscina”, dice Philippe Leboeuf, il direttore generale. Tra i posti e locali che consiglia? “Per un taglio di capelli: Fabrice, al Salon Jean-Marc Joubert. Per scarpe di eccellente qualità: Olga Berluti. Come grande magazzino dove si trova il meglio di tutto: Le Bon Marché. Per un pranzo “al volo”: Waknine. Per una cena romantica o tra amici: Le Violon d’Ingres, gestito dal mio amico Christian Constant, Chef ufficiale all’Hotel Crillon. Altri luoghi da non perdere a Parigi: i mercati di Les Puces e di Paul Bert, la libreria Shakespeare and Company”, suggerisce.

Per quanto riguarda, ancora, la moda il Musée Yves Saint Laurent (dal 2 ottobre 2018 fino al 27 gennaio 2019) organizza la mostra Yves Saint Laurent: Dreams of the Orient.

Una delle mete storiche per lasciarsi affascinare dal passato come da quello del presente è Hôtel Plaza Athénée, del gruppo Dorchester Collection, su un’altra via della moda francese, l’avenue Montaigne. “Christian Dior è sempre stato legato al nostro albergo, al punto da lasciarsi ispirare dal nostro bar contemporaneo, Le Bar, dove molti uomini d’affari vengono a prendere un drink dopo il lavoro. Anche se in principio era criticato per essere troppo eccentrico e moderno dentro un palazzo storico, ora è amato da tanti parigini”, racconta Laurence Bloch, vice direttrice e qui da oltre 18 anni. “Sono parte del mobilio stesso” ammette scherzando. “Sono stata qui per scelte avanguardistiche e storiche… Come quella del rosso come colore simbolo per il nostro hotel adesso, dalle borse, alle tende, ai fiori, perfino alle ciabatte per la notte, di cui un paio hanno la suola rossa, ogni gadget a esso collegato… E’ stata ispirata dalla storia d’amore tra Marlene Dietrich e Jean Gabin che per un periodo vissero in una delle suite, che lui riempiva spesso di rose rosse. Poi lei decise di acquistare un appartamento di fronte al nostro albergo e lui voleva lo decorassimo con rose rosse, di modo lei le vedesse ogni giorno. Ma le rose perdevano i petali troppo presto e così ci venne l’idea di usare dei gerani. E poi ci fu l’arrivo del ristorante di Alain Ducasse, che insegnò ai parigini a mangiare in modo diverso…” ricorda. “Tra i luoghi che prediligo ci sono Place de Furstenberg, che non è cambiata nel tempo, Place Dauphine, il ponte Pont Neuf, il quartiere Le Marais, la zona di Montmartre, dove vive mia sorella, e che è pieno di piccoli negozi e boutique ora… Per quanto riguarda l’innovazione consiglio di andare alla Station F., il maggiore campus di start up nel mondo, situata in un vecchio deposito della stazione ferroviaria, noto come Halle Freyssinet. E’ stata aperta dal Presidente Emmanuel Macron nel giugno 2017 e offre uffici, anche gratuiti, a più di 1.000 start up oltre che a partner come Facebook, Microsoft e Naver. E’ un esempio di come Parigi non sia solo un museo, ma pensi constantemente al futuro” è convinta Bloch. “Tra i locali più alla moda mi piace andare al Caffè Stern, che in passato era una libreria ebraica, è vicino al teatro e i parigini vi vanno spesso dopo. Amo Spoon, ristorante e bar, che ha da poco riaperto dentro la Borsa, come il bar dell’Hotel Raphael. Adoro il peruviano Manko Paris, prendo la tartare di carne in un posto a Place des Vosges e spesso un drink in un minuscolo bar lungo la deliziosa via Rue Jacob”, conclude.

Per un massaggio o trattamenti viso d’eccezione c’è poi il Dior Institut au Plaza Athénée, con anche quelli di 30 minuti pensati per chi fa una pausa di lavoro o non ha troppo tempo.