Dall’Alsazia al Rodano-Alpi, dall’Aquitania alla Provenza fino a Parigi: 3.516 chilometri per un viaggio tra i territori d’Oltralpe

Da Düsseldorf in Germania, dove ha preso il via il 1° luglio a Parigi, il Tour de France (ultima tappa il 23 luglio prossimo) è l’occasione per visitare alcuni posti curiosi fuori dai tradizionali circuiti del turismo. E visto che in bicicletta è impossibile reggere il ritmo dei professionisti, ecco alcune mete da raggiungere più comodi in auto.

Dalla Lorena verso Chambéry
Lasciata Longwy, nota per le sue bellissime Fortificazioni dichiarate patrimonio UNESCO e Vittel, una delle località termali più conosciute di Francia, il viaggio continua per giungere il 7 luglio a Troyes (settima tappa del tour de France) nel cuore della Champagne-Ardenne, antica città medievale a forma di tappo di champagne (vista dal cielo, gli alberi e i canali disegnano il suddetto ‘tappo’ attorno a 53 ettari di centro storico), con 9 chiese, il museo d’Arte Moderna e Palazzo Vauluisant, che ospita il museo della Maglieria (unico in Francia).

Sorpassata Nuits-Saint-Georges in Borgogna, conosciuta soprattutto per i suoi notissimi vini, Dôle e la stazione sciistica di Les Rousses, è d’obbligo una tappa a Chambéry (Rodano-Alpi, nona tappa) cittadina dinamica e a misura d’uomo, facilmente raggiungibile dall’Italia in un’ora. Ai piedi del castello, il quartiere vecchio comprende una serie di vie pedonali con eleganti residenze. Qui la bici è la vera protagonista: Giro di Francia a parte, ci sono ben 85 km di piste ciclabili, vélostation e un café vélo con ristorazione, noleggio, biblioteca, riparazioni e vendita bici.

Il 29, 30 e 31 luglio è la volta della ciclosportiva La Chambérienne. Notti da sogno al Petit Hotel Confidentiel 5 stelle, grazioso boutique hotel ai piedi del castello dei duchi di Savoia… il più bello di Francia.

Dai Pirenei all’Alta Loira
Non si può non venire nel Périgord senza visitare Sarlat e la vallata della Dordogne, celebri per i paesaggi pittoreschi di Castelnaud e Limeuil, i “plus beaux villages de France”. Da non dimenticare che la Dordogne è la terra dei 1001 Castelli e più di 45 sono aperti al pubblico. Da non lasciarsi sfuggire Périgueux, con le sue case medievali a graticcio, il lungofiume, gli eleganti palazzi e dimore rinascimentali.

Per chi ama i vini c’è la “strada dei vini” di Bergerac, con grandi spazi verdi, foreste di pini, fiumi e sentieri battuti. Andando a sud, dopo Eymet, c’è Pau (dodicesima tappa) vicino ai monti Pirenei, con il suo castello che domina dall’alto e la Cattedrale in stile gotico. Per gli amanti della cinematografia, a fine novembre si svolge per 10 giorni il Festival du Film. Dopo  Saint-Girons sulle sponde del fiume Salat si prosegue per Rodez, Laissac-Séverac L’Eglise fino a Le Puy-en-Velay adagiata a 600 metri di altitudine in una valle dell’ Alta Loira. 

Dal mediterraneo a Parigi
Siamo in Provenza e dopo aver visitato Embrum, chiamata la “Nizza delle Alpi” per il suo clima temperato, ma anche conosciuta per gli ottimi piatti cucinati con prodotti doc del territorio, ci si dirigere verso Salon de Provence (diciannovesima tappa) graziosa città con un piccolo centro che si gira tranquillamente a piedi. A colpo d’occhio si nota subito Le chateau de l’Empéri, antica dimora degli arcivescovi di Arles e scendendo dal castello verso sinistra si giunge alla casa di Nostradamus, oggi museo dedicato alla vita del famoso astrologo. Dopo una cinquantina di chilometri si arriva  a Marsiglia, situata nel ponente della costa provenzale, città animatissima e con una lunga storia, con quartieri rimessi a nuovo, musei all’avanguardia, gallerie d’arte creative. Il via all’ultima tappa del “Giro” è da Montgeron (23 luglio), 19 chilometri a sud-est di Parigi, che fu teatro della prima partenza nella storia del Tour de France nel 1903.