Louis Vuitton, la nuova borsa per l’uomo d’affari

Louis Vuitton, la nuova borsa per l’uomo d’affari

di Annalisa Testa

Estetica geometrica e funzionalità da ventiquattr’ore. La nuova borsa formale di Louis Vuitton.

Un’architettura innovativa che cambia la percezione della borsa maschile. Un sottile allontanamento da quell’idea di forme fluide, quasi oniriche, che hanno caratterizzato la maison prima dell’arrivo di Virgil Abloh che, per Louis Vuitton, conia un nuovo linguaggio di forte libertà espressiva.

Ecco così una serie senza precedenti di borse che ridefiniscono il vocabolario dell’uomo d’affari. New Formal. Un design che suscita sorpresa, dalle forme geometriche levigate, perfette. Evoluzione della tradizionale valigetta ventiquattr’ore, in pelle taurillon o tela Monogram, rigorosamente nera.

È la Soft Trunk con le indiscutibili losanghe e le finiture metalliche e quel design squadrato che invoca la tradizione dei bauli del brand. In collezione c’è poi la Sac Plant Horizontal Zippé con i suoi manici stretti, come i vecchi porta documenti, e l’eleganza della sottile firma LV.

E poi la Cabas, la più multifunzionale, con le sue tasche frontali e interne, la tracolla, lo spazio per il laptop e l’etichetta in pelle Eclipse che ridefinisce il modello. È un gioco elegante quello messo in atto dal direttore artistico delle collezioni maschili della maison parigina, un nuovo atteggiamento sofisticato che pur rimane fedele ai decaloghi storici del brand dove il viaggio, compreso lo spostamento urbano quotidiano, è un sottile rimando che si nasconde tra i dettagli delle costruzioni.

L’intervento di Abloh è un processo culturale e intellettuale in atto, e in continua evoluzione. Un approccio ricco di contaminazioni che confluiscono in un unico design che celebra l’arte classica della scultura della borsa.