Si rifanno agli scarponcini da montagna ma hanno un’allure decisamente più elegante. Ecco 5 boots che si portano anche al lavoro.

Prima regola per poterli indossare anche con eleganti abiti sartoriali: devono essere immacolati. Puliti, spazzolati, lucidati. Trattati come il cofano di un’auto di lusso. Gli stivaletti, con piccoli dettagli che ricordano i boots da montagna, come i gancetti metallici nelle allacciature o le suole robuste, si fanno strada nel guardaroba maschile accompagnando abiti formali anche in ufficio.

Hanno tomaie con motivi traforati come le inglesi brogue di Grenson in pelle lucida con la punta sfumata a mano o le Paul Smith in pelle di vitello e suola a carro armato, ideali per i giorni di pioggia. Oppure hanno tomaie bicolor, come i polacchini di Corneliani, in pelle martellata e vitello spazzolato, che si chiudono lateralmente con una cerniera e hanno fodera in lana all’interno. Fratelli Rossetti invece combina due materiali: il vitello naturale trattato artigianalmente per sembrare anticato e vitello scamosciato, più morbido e leggero. Santoni, infine tinge il pellame del colore del vino, cuce la suola con la tecnica Goodyear che assembla tomaia e sottopiede attraverso una cucitura invisibile a lavoro finito e rivesta di cuoio la suola.

Quando si portano con abiti sartoriali bisogna assicurarsi che l’orlo del pantalone sfiori la tomaia laddove inizia la curvatura del collo del piede. Accavallandole gambe, anche se il bordo degli stivaletti circonda la caviglia, lasceranno comunque intravedere un centimetro di calza. Via libera allora a calze colorate, meglio però in tinta unita, che richiamano cravattini tricot o fazzoletti nel taschino.