Storie di campioni delle onde che si sfidano al Vans Pier Classic World Tour Event in California

Inseguire l’onda, prenderla, lanciarsi in aria in rovesciata staccando i piedi dalla tavola. Poi afferrarla con le mani e atterrare sull’acqua con la leggerezza di una piuma. L’hanno battezzata Sushi Roll ed è una delle tante prodezze aeree consegnate alla storia da una delle nuove stelle del surf, Julian Wilson che si esibirà dal 20 al 28 luglio al Vans US Open of Surfing, in California. Ha 24 anni Wilson e, insieme ad Kolohe Andino e John John Florence, fa parte della triade degli showman del surf contemporaneo.

Proprio così. Sono tutti giovanissimi (non superano i 25 anni), hanno un fisico mozzafiato e, soprattutto, sono dei seri professionisti. Non ci sono feste, né uscite con gli amici, né bevute davanti al fuoco sulla spiaggia. Se fosse così la loro carriera sarebbe bruciata in meno di un anno. Nell’Olimpo degli atleti del surf non c’è posto per il divertimento e le perdite di tempo perché i ricavi annuali di questa industria superano i 6 miliardi di dollari con la previsione di arrivare a raddoppiare entro il 2017.

Per questo Wilson e gli altri si allenano duramente durante tutto l’anno. Anche fuori dall’acqua. Così, mentre il pensiero comune va al surfer sempre alla ricerca dell’onda tubante in California, Brasile, Australia o Bali, i veri atleti professionisti si preparano nel piovoso Oregon, dove la Nike ha costruito appositamente per loro un complesso sportivo avveniristico. Wilson, l’australiano che guida la nuova generazione dei surfisti professionisti, si allena due volte al giorno e, tra una riunione e l’altra, prende parte ai test per i boardshort più elasticizzati e le tavole più performanti.

Passa la serata in hotel, non beve alcolici ma molta acqua, riposa e mangia spesso. Non può sgarrare se vuole guadagnare ogni anno almeno 300mila dollari in premi e aumentare le entrate ottenute come testimonial. La vita non è tanto diversa per John John Florence, 20 anni, di Honolulu (Hawaii), conteso dagli sponsor dall’età di 6. Allena duramente fisico e mente ed è consapevole dell’influenza che ha sul pubblico che lo segue: non sgarra mai e, nonostante la sua giovane età, è un professionista consumato.

L’anno scorso ha vinto al prestigioso contest Triple Crown dopo averci partecipato soltanto sei anni prima come l’atleta più giovane al mondo. Anche il californiano Kolohe Andino, 19 anni, ha iniziato quando aveva poco meno di 10 anni vincendo due anni fa sia ASP 6-Star Quicksilver Brazil Open of Surfing e il Vans Pier Classic World Tour Event, due tra le gare più importanti. Surfisti al pari di Andino sono anche il sudafricano Jordy Smith, il 25enne che a maggio ha raggiunto la vittoria al Billabong Rio Pro, e il brasiliano Gabriel Medina che a soli 19 anni è considerato un giovanissimo re-match del surf. Ora, dal 20 luglio, questi nuovi idoli della tavola appassioneranno il grande pubblico dalle onde dell’Huntington Beach californiana cercando di raggiungere o mantenere l’apice del ranking mondiale.

Testo: Chiara Degl’Innocenti
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