What about time: quattro orologi iconici da indossare ora

What about time: quattro orologi iconici da indossare ora

di Digital Team

Una selezione di novità ed evergreen dell’alta orologeria tra collaborazioni, modelli leggendari e orologi destinati a ridefinire l’eleganza al polso. Dal numero 59 di ICON.

Full Color: Omega svolta l’icona Aqua Terra. Con un tocco di colore


È nato per presidiare le terre di mezzo. Quelle frequentate da chi, e sono tanti, non vuole sentir ragione di dover necessariamente fare una scelta radicale tra sportività ed eleganza. Perché in fondo, a cercare bene, c’è sempre anche una valida soluzione di compromesso, che poi in termini di estetica e meccanica per tanti marchi d’alta orologeria compromesso non è.

Non a caso, termine bandito dal vocabolario proprietario di Omega, brand di residenza dell’Aqua Terra 150M. Vero e proprio modello dei due mondi, da un lato tributo indiscutibile alla rilevante tradizione marittima patrimonio della marca, dall’altro innegabile baluardo di stile. Autentico punto di riferimento in quanto a meccanica e a estetica. La prima ben rappresentata dalla presenza al suo interno di un movimento a carica automatica di manifattura Master Chronometer 8900 visibile attraverso il cristallo zaffiro posto a protezione sul lato fondello, calibro accurato e amagnetico validato dal Controllo Ufficiale Svizzero dei Cronometri e certificato dall’Istituto Federale Svizzero di Metrologia. La seconda fortemente amplificata, per i modelli con cassa in acciaio da 41 mm di diametro, da un quadrante a motivo orizzontale “teak” spazzolato a finitura soleil declinato nei toni, del tutto inediti, del blu e del verde militare. Evocazione cromatica, personale, non casuale, dell’acqua e della terra.
(Testo: Diego Tamone)

Estetica, affidabilità, funzionalità. Un Laureato Absolute Passion da Gran Premio


«Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un’automobile, sicuramente la farà rossa». Citazione storica di Enzo Ferrari (ovviamente di parte) utile a spiegare il legame, altrimenti apparentemente astratto, da sempre esistente tra un singolo colore e la sfera dell’automobilismo mondiale. Rosso uguale velocità.

Rosso uguale competizione. Rosso uguale sportività. Un concetto, sebbene partito da un marchio ben specifico, destinato presto a valicare ogni confine. Territoriale o merceologico. Al punto da essere adottato sin dalla prima ora anche dall’industria orologiera, non tanto perché sul pezzo in fatto di trend, quanto perché costantemente in scia a tutto ciò che si muovesse su quattro ruote. Motivo per il quale il rosso ha finito per giocare storicamente un ruolo dominante nelle collezioni Girard-Perregaux, che negli anni 90 con il “Cavallino” ha anche avviato un co-branding di successo, tono onnipresente nei cronografi più performanti.

Come il nuovo Laureato Absolute Passion, che pur privo di ogni relazione con il motorsport, ne eredita lo spirito di un tempo. Un cronografo dotato di movimento automatico di manifattura, con cassa ottagonale sfaccettata da 44 mm di diametro in leggerissimo titanio a finitura black Pvd, e cinturino bicolore in caucciù. Tirato in serie limitata a soli 50 esemplari.

Artigianale, sartoriale, altamente prestazionale. Breitling e Bentley: lusso condiviso


Auto e orologi. Compagni di viaggio, il più delle volte, destinati a condividere ideali tratte a media se non addirittura breve percorrenza. Più che coppie di fatto, insomma, frequentatori occasionali. Con le dovute eccezioni, naturalmente. Perché anche nella sfera affettiva della meccanica ci sono legami più forti di altri. Affinità elettive fuori dall’ordinario, una su tutte, quella tra Breitling e Bentley.

Artigianalità orologiera svizzera, made-to-measure britannico. Connubio di eccellenze dal 2002. Da quando a Crewe Cheshire, UK sede della factory del marchio della B alata, nel bel mezzo del progetto Continental a qualcuno salta in mente l’idea di elevare la dotazione della vettura con un orologio di manifattura. È l’inizio di un’avventura senza eguali, da ben 17 anni.

La partnership più longeva di sempre tra una casa orologiera e una automobilistica che non ha mancato di marcare le tappe con edizioni dedicate e ovviamente limitate. Ultima della serie, quella del Breitling Premier Bentley Mulliner Limited Edition. Cronografo a due contatori con movimento automatico di manifattura e cassa in acciaio da 42 mm. Allineato nello styling all’orologio di bordo della nuova Continental GT Mulliner Convertible, e nei materiali (con relativi toni cromatici) ai suoi interni in pregiata pelle Imperial Blue.

IWC Portugieser, leggenda vivente


1939, vigilia del secondo conflitto mondiale. Agli ingegneri di IWC intenti a progettare strumenti di misurazione del tempo per i piloti dell’aviazione in quel di Sciaffusa, cittadina di confine tra Svizzera e Germania, giunge del tutto inaspettata una richiesta fuori capitolato: realizzare un orologio da polso preciso quanto un cronometro da marina.

All’epoca, benchmark indiscusso in termini di accuratezza. Esperienza e know how sopperiscono con puntualità alla carenza di mezzi e di tempo. Il resto è storia. Tanto che il Portugieser, questo il nome attribuito al modello, dopo 80 anni è ancora lì a indicare la rotta. Evoluto senza soluzione di continuità nelle forme di un modello ancora oggi segnato da un’estetica pura. Anche in versione cronografo. Ripensato con cassa da 41 mm in acciaio, quadrante a due totalizzatori sovrapposti e, cosa più importante, equipaggiato esclusivamente con un movimento automatico di manifattura.
(Testo: Diego tamone)